Capsule Digitale
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Perché una «Capsule» editoriale?

Prima di tutto proviamo a rispondere alla domanda di che cosa sia una «Capsule» per noi di «Il Giornale dell’Arte». Arrivati alla soglia dei nostri quarant’anni abbiamo maturato un’idea solida di che cosa sia e di che cosa debba fare un giornale attivo nel comparto cultura oggi.

Il nostro ruolo è innanzitutto informare, con puntualità, chiarezza e precisione. In secondo luogo, dopo l’informazione, l’approfondimento: costruire un sostrato di competenze in grado di arricchire il lettore. Questo non ha, obbligatoriamente, a che fare con la puntualità dell’informazione. Per creare conoscenza è necessario porre delle domande, definire dei confini entro i quali lasciar agire il lettore.

Ecco, una «Capsule» è innanzitutto questo: un luogo verticale e indipendente, eppure gemmato dal giornale, nato nel suo grembo, che mira a definire un confine e a vedere che cosa accadrà al suo interno. Così, se da una parte «Il Giornale dell’Arte» vuole essere la roccaforte della notizia, il progetto di «Capsule» che abbiamo ideato, mira, dall’interno del giornale (perché è da noi concepito), così come dal suo esterno (perché vive in un suo ambiente digitale connesso e al tempo stesso sconnesso da «Il Giornale dell’Arte»), a rappresentare nuove tendenze, a definire e indagare nuovi limiti.

Per fare questo, ovvero esplorare luoghi e linguaggi che sono talvolta lontani da quelli che «Il Giornale dell’Arte» vive abitualmente, abbiamo creato un progetto specifico, un humus, una galassia: «Capsule» è tutto questo. È un progetto annualmente curato e diretto da un direttore creativo che selezioniamo e a cui affidiamo l’incarico di concepire un piano editoriale innovativo, del tutto indipendente, che viaggerà su un sito dedicato e interconnesso con quello di «Il Giornale dell’Arte», per costruire sinergie di contenuto e di visibilità e per raccontare una storia diversa.

Ogni anno individueremo un professionista, un intellettuale, o un collettivo, che ideerà e costruirà una «Capsule». A partire da maggio 2022 è online quindi la nostra prima «Capsule», a cura di Gianluigi Ricuperati. «Nova Express Digital Capsule», questo il titolo, è un progetto concepito per «Il Giornale dell’Arte» a partire dall’omonima e neonata testata cartacea progettata e diretta da Gianluigi Ricuperati (editor Maurizio Cilli) che propone un approccio nuovo e inclusivo al racconto dell’arte e del contemporaneo, con un particolare occhio alla crossmedialità, parola chiave di questa collezione di contenuti. Tra le molte possibili della contemporaneità l’abbiamo scelta perché in anni complessi come questi l’alchimia in grado di proporre soluzioni sembra sempre il crossmediale, la visione d’insieme e l’incontro di conoscenze e discipline.

La «Capsule» propone un pezzo al giorno, sei giorni su sette: un piano della critica d’autore ai momenti dell’arte contemporanea. A questa programmazione si aggiunge, nel fine settimana, «Vitrine», a cura di Maurizio Cilli, un ripescaggio reinterpretativo dall’archivio quarantennale di «Il Giornale dell’Arte».