Il 30 giugno 2023 è terminata la prima capsule digitale del Giornale dell’Arte – Nova Express Digital Capsule – pubblicata qui, sei giorni su sette, da maggio 2022.
Nova Express Digital Capsule, a cura di Gianluigi Ricuperati e Maurizio Cilli, è stata il primo esperimento di un prodotto verticale editoriale del Giornale dell’Arte dedicato a rappresentare nuove tendenze e definire e indagare nuovi limiti. Attraverso le voci di grandi intellettuali, intrecciate a una riscoperta e rilettura dell’archivio del mensile ormai quarantennale, Il Giornale dell’Arte ha voluto affermare come la comprensione della contemporaneità sia una questione di punti di vista e della capacità caleidoscopica di tenerli insieme. Grazie a Gianluigi e Maurizio per averci condotto in questo viaggio davvero Nova.
Alcuni cirri rinati della “Nuvola” fluttuano nell’ultima saletta del Museo storico del Mutuo Soccorso di Pinerolo. Dal “Giornale dell’Arte” n° 346, ottobre 2014
C’è stato un tempo in cui la sala di Palazzo Carignano che avrebbe dovuto ospitare la nuova Camera dei Deputati del Regno d’Italia, meglio nota come prima aula del Parlamento italiano, era completata dalla «Nuvola rossa», che instaurava un dialogo con gli affreschi delle Arti e delle Scienze di Francesco Gonin e le sale dedicate alla Resistenza, quasi a rendere visibile il legame culturale e storico tra le memorie del Museo del Risorgimento e le testimonianze del percorso antifascista e di liberazione nazionale Installazione aerea di grandi dimensioni (circa 400 metri quadrati), la “Nuvola rossa” venne realizzata nel 1974 da Leonardo Mosso, artista e architetto torinese, fondatore e presidente dell’Istituto Alvar Aalto-Museo dell’architettura, delle arti applicate e del design di Torino. Mosso aveva progettato in quegli anni l’allestimento del Museo della Resistenza in Palazzo Carignano ed era stato invitato da Franco Antonicelli a pensare un’opera che simboleggiasse i valori conservati in quelle sale. Composta da listelli lignei dipinti di rosso e assemblati in struttura secondo il sistema Mossmob (con giunti elastici in neoprene), la Nuvola, che aveva anche creato una cornice non invasiva ma armonica alla mostra “Un’altra Italia nelle bandiere dei lavoratori del 1981”, venne poi smontata per agevolare le operazioni di messa in sicurezza della muratura e di restauro degli affreschi. Tuttavia, al termine dei lavori, la grande struttura aerea non ritrovò la collocazione originaria per cui era stata progettata. Frattanto anche il primo Museo della Resistenza aveva trovato una diversa definizione. Il destino della “Nuvola”, spostata, grazie all’intervento dell’allora presidente della Regione Aldo Viglione e della Soprintendenza per i Beni architettonici, all’intradosso della Reggia di Diana a Venaria, e successivamente inscatolata, è rimasto incerto fino a pochi mesi fa, quando su iniziativa della direzione del Museo storico del Mutuo Soccorso di Pinerolo la struttura è stata recuperata e restaurata dallo stesso Leonardo Mosso, che ha provveduto a ripristinare la brillantezza del rosso e a correggere l’allineamento angolare dei giunti. Oggi alcuni cirri rinati della Nuvola fluttuano nell’ultima saletta del museo pinerolese a ricordare la trasmissione dei valori delle società di mutuo soccorso nella storia del Novecento. Ma anche della partecipazione delle arti a testimoniare della continuità di alcuni ideali nel presente.