Capsule Digitale

Song to Song 3: Otis

’Otis’’, di Kanye West e Jay-Z, pubblicata nel 2011 come primo singolo estratto dall’album Watch the Throne è una delle più impressionanti, cubiste, stratificate, giocose, calde, concettuali canzoni hip hop di tutti i tempi.

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Otis (Try a Little Tenderness)

‘’Otis” è lunga due minuti e cinquantotto secondi ed è una canzone hip-hop mid-tempo. La canzone, che è stata prodotta da West, è costruita su un campione di “Try a Little Tenderness” di Otis Redding. Jay-Z e West intonano un rap alternandosi prontamente al microfono. Nel video della canzone, girato da Spike Jonze, i due artisti aprono come una scatola di tonno una Mercedes di lusso e la trasformano in una macchina da sogno letteralmente da sogno, nel senso che sembra uscita da un sogno hot Wheels che facevamo da bambini.questa trasformazione È una sorta di miracoloso contraltare sintetico al processo creativo che nutre la canzone stessa: e infatti i due artisti hanno letteralmente acquistato la canzone, nel senso che ne hanno Comprato il diritto di sfruttamento al fine di poterla omaggiare: amplificandola, campionandola, sezionandola, aprendola e rimontandola.
Otis, diventa così una macchina anti-morbida: una macchina abitazione, una macchina da pensiero: il timido urlare di Otis Redding muta in una sorta di scala a chiocciola – spina dorsale, attorno e lungo la quale Jay Z e Kanye West si alternano in una sequenza di rime classicamente spaccone e atipiche a un tempo solo.
Immaginate di vivere in una macchina che moltiplica se stessa e diventa qualcos’altro, citando il proprio passato senza dolcezza, proprio come ‘Try a little tenderness’ è citata in ‘Otis’ nel suo rauco annaspare urlante, e non nei suoi frammenti più elegiaci.
Il pezzo, quasi interamente costruito da Kanye, sfrutta in modo magistrale le migliori possibilità offerte dal linguaggio hip-hop contemporaneo. La macchina si espande. La mente si estende. Mai come in questo pezzo si sono dati appuntamento in un solo gesto musicale di tre minuti gli scultori del suono più estremo che conosciamo.
Scrivo queste righe mentre cammino lungo i corridoi dell’Ircam, il centro per la musica contemporanea associato al Centre Pompidou a Parigi nel 1977, fondato da Pierre Boulez, architettura di Renzo Piano e Richard Rogers.
Il motto di questo luogo di ricerca è: ‘sogni sonori’. Se ‘Otis’ fosse un sogno sonoro, sarebbe uno di quei viaggi in cui incontri una persona amata e mancata (Otis Redding), ed è li, davanti a te, dentro e intorno a tutto, eppure sai che è mancata: presente, è assente.
(Una versione differente di questo testo è stata pubblicata au ‘Billboard’)

la copertina di ‘Watch The Throne’, di Kanye West e Jay-Z disegnata dal direttore creativo di Givenchy Ricardo Tisci. La stampa è simile nello stile a quelle utilizzate per la stagione autunno-inverno 2011 di Givency.

Testo:

It makes it easier, easier to bearYou won’t regret it, no, noSome girls they don’t forget itLove is their only happiness, yeahSquee-, squee-, squee- (sounds so soulful, don’t you agree?)Squeeze her, don’t tease her (ow!) Never leave her
Uh, I invented swagPoppin’ bottles, puttin’ supermodels in the cabProofI guess I got my swagger back, truthNew watch alert, Hublot’sOr the big-face Rollie, I got two of thoseArm out the window, through the city I maneuver slowCock back, snap back, see my cut through the holes, Hov
Damn, Yeezy and Hov, where the hell you been?Niggas talkin’ real reckless, stuntmenI adopted these niggas, Phillip Drummond ’emNow I’m ’bout to make ’em tuck they whole summer inThey say I’m crazy, well, I’m ’bout to go dumb againThey ain’t see me ’cause I pulled up in my other BenzLast week I was in my other, other BenzThrow your diamonds up ’cause we in this bitch another ‘gain (yea)
Photoshoot fresh, lookin’ like wealthI’m ’bout to call the paparazzi on myselfUh, live from the MercerRun up on Yeezy the wrong way, I might murk yaFlee in the G450, I might surfacePolitical refugee, asylum can be purchasedUh, everything’s for sale, I got five passportsI’m never goin’ to jail
I made Jesus walk, so I’m never goin’ to hellCouture-level flow, it’s never goin’ on saleLuxury rap, the Hermès of versesSophisticated ignorance, write my curses in cursiveI get it custom, you a customerYou ain’t ‘customed to goin’ through customsYou ain’t been nowhere, hah?And all the ladies in the house, got ’em showin’ offI’m done, I’ll hit you up maña-, nah
Welcome to HavanaSmokin’ cubanos with Castro in cabanasViva México, CubanoDominicano, all the plugs that I knowDrivin’ Benzes, wit’ no benefitsNot bad, huh? For some immigrantsBuild your fences, we diggin’ tunnelsCan’t you see? We gettin’ money up under you
Can’t you see the private jets flyin’ over you?Maybach bumper sticker read, “What would Hova do?”Jay is chillin'(uh), ‘Ye is chillin’ (uh)What more can I say? We killin’ ’emHold up, before we end this campaignAs you can see, we done bodied the damn lamesLord, please let them accept the things they can’t changeAnd pray that all of their pain be champagne