Il 30 giugno 2023 è terminata la prima capsule digitale del Giornale dell’Arte – Nova Express Digital Capsule – pubblicata qui, sei giorni su sette, da maggio 2022.
Nova Express Digital Capsule, a cura di Gianluigi Ricuperati e Maurizio Cilli, è stata il primo esperimento di un prodotto verticale editoriale del Giornale dell’Arte dedicato a rappresentare nuove tendenze e definire e indagare nuovi limiti. Attraverso le voci di grandi intellettuali, intrecciate a una riscoperta e rilettura dell’archivio del mensile ormai quarantennale, Il Giornale dell’Arte ha voluto affermare come la comprensione della contemporaneità sia una questione di punti di vista e della capacità caleidoscopica di tenerli insieme. Grazie a Gianluigi e Maurizio per averci condotto in questo viaggio davvero Nova.
Nella raccolta “Il muro della terra”** del 1975 il poeta livornese raggiunge il suo apice di ispirazione e di stile, limitando l’uso di una versificazione più tradizionale e della rima e riducendo nuovamente, come avveniva nelle prime raccolte, la lunghezza media dei versi e dei componimenti, che diventano così molto più diretti
Falsa indicazione
“Confine”, diceva il cartello.
Cercai la dogana. Non c’era.
Non vidi, dietro il cancello,
ombra di terra straniera.
*
Condizione
Un uomo solo,
chiuso nella sua stanza.
Con tutte le sue ragioni.
Tutti i suoi torti.
Solo in una stanza vuota,
a parlare. Ai morti.
*
L’idrometra
Di noi, testimoni del mondo,
tutte andranno perdute
le nostre testimonianze.
Le vere come le false.
La realtà come l’arte.
*
L’Idalgo
E mai,
mai io (un cappellaio
certo; bell’uomo) mai,
nel buio di quelle gialle
luci d’acqua, mai
io avevo avuto più freddo
nel mio gabbano – il solo
ricordo che di mio padre morto
(lo chiamavo l’Idalgo)
quel giorno, come ogni altro, ancora
mi coprisse le spalle.
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