Il 30 giugno 2023 è terminata la prima capsule digitale del Giornale dell’Arte – Nova Express Digital Capsule – pubblicata qui, sei giorni su sette, da maggio 2022.
Nova Express Digital Capsule, a cura di Gianluigi Ricuperati e Maurizio Cilli, è stata il primo esperimento di un prodotto verticale editoriale del Giornale dell’Arte dedicato a rappresentare nuove tendenze e definire e indagare nuovi limiti. Attraverso le voci di grandi intellettuali, intrecciate a una riscoperta e rilettura dell’archivio del mensile ormai quarantennale, Il Giornale dell’Arte ha voluto affermare come la comprensione della contemporaneità sia una questione di punti di vista e della capacità caleidoscopica di tenerli insieme. Grazie a Gianluigi e Maurizio per averci condotto in questo viaggio davvero Nova.
Diceva Marcel Duchamp che una nuova mostra ha senso soltanto se è una reinvenzione dell’idea stessa di mostra. Così, ogni libro elettronico, o e-book, dovrebbe essere l’occasione di far avanzare di un millimetro l’esperienza del testo
Sarà necessario concepire romanzi e saggi con un’ampia dotazione di inserti transdisciplinari: mappe, foto, percorsi sonori, controsoffitti d’immaginario. L’industria editoriale taglierà meno alberi ma ogni singola opera davvero ambiziosa diventerà un fusto della conoscenza, con le sue ramificazioni, e una concreta capacità di fiorire o scomparire, in perpetua lotta con il lettore-giardiniere.
Un esempio perfetto di tutto ciò è fornito dalla e-versione di How to live safely in a science-fictional universe, romanzo del trentacinquenne americano Charles Yu. Si tratta di un intelligente esperimento di fantascienza colta, fusa in una specie di melò spassoso. Yu, il protagonista, è un riparatore di macchine del tempo che vive incastrato in una risacca spaziotemporale, da cui parte alla dolente ricerca del padre scomparso, famoso inventore di strumenti per percorrere gli anni all’indietro e in avanti.
Nelle pause dell’avventura scrive anche un manuale che s’intitola Come vivere al sicuro in un universo fantascientifico. Il libro è interessante, anche se talvolta si avverte il clangore di un meccano fatto con le Cosmicomiche di Calvino, un certo Borges e le epopee di Douglas Adams. Ma chi, dopo averlo comprato in una vera libreria, poserà il volume rilegato e scaricherà il romanzo sul suo Kindle potrà per davvero sentire sui polpastrelli e nella mente l’eccitazione di vivere in un mondo futuribile: il nostro, in cui persino questo articolo potrebbe contenere da qualche parte i bit compressi di una canzone appropriata, Time di David Bowie.
Nella storia di Yu, se il narratore accenna a una teoria appare un video youtube che la illustra: se rimanda a una scatola, compare il diagramma di un cubo multicolore. Nient’altro che ‘link’, si obietterà, e gli ipertesti circolano già da qualche decennio. Vero. E aggiungiamo pur che il libro di Yu li utilizza al cinque per cento della loro potenzialità, anche se in modo coerente con la tendenza nerd e autoironica per l’esplicito a ogni costo. Il fatto è che pur essendo un romanzo pienamente letterario, sembra nato per rendere meglio su e-book che su carta: e mostra una delle direzioni in cui dovremo muoverci, finché saremo costretti ad armeggiare con quella terribile forzatura – il vizio che tutto ha di andare solo avanti.