Capsule Digitale

Dress to dress 7: Zigzagando

Un pupazzo per combattere la solitudine e riconnettersi ai ricordi. Un breve racconto ispirato all’editoriale Sweet Black Angels – Surfing on the dark tapestry of Lanzarote’s otherworldly landscape concepito con oggetti della collezione Home di Missoni, firmato dall’obiettivo di Serafin Gerber e apparso nella versione cartacea di Nova Express vol. 5, aprile 2023

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Sweet Black Angels – Surfing on the dark tapestry of Lanzarote’s otherworldly landscape, embroidered puppets by Missoni Home, ph. Serafin Gerber

Il mare toglie e il mare dona e nella solitudine di quell’isola, i regali delle onde spezzavano la monotonia delle sue giornate. Oltre a un giaciglio nel quale si poteva a malapena rannicchiare durante il sonno, nel suo baracchino sulla spiaggia si potevano trovare mensole piene di oggetti trovati, cose che avevano perso una casa e che l’avevano ritrovata tra le pareti del pescatore. Era una sorta di camera delle meraviglie i cui componenti erano uniti dall’unica volontà dell’uomo di accumulare per uccidere la solitudine; una collezione di oggetti smarriti, dimenticati e rimpianti che ritrovavano in lui un degno possessore.

C’era un oggetto che più di ogni altro era a lui caro. Contraddistinto da una trama a zig-zag multicolore con dei fili argentati che intervallavano un segmento e l’altro, un pupazzetto a forma di coniglio rimaneva sempre appoggiato in traiettoria con l’unica finestra della spoglia abitazione in modo che la luce dell’alba potesse investirlo ogni giorno.

Lo aveva trovato per puro caso. Sceso dal suo barchino, il pescatore aveva visto tra gli scogli un bagliore improvviso, alieno alla vegetazione dell’isola. Con gli occhi socchiusi per le prime luci del giorno e allo stesso tempo eccitato all’idea che potesse essere un nuovo oggetto da aggiungere alla sua variegata schiera di manufatti, si era arrampicato tra le rocce senza distogliere lo sguardo da quella luce morbida.

Sdraiato nel breve tratto di pietrisco che unisce il bagnasciuga con gli scogli, quel pupazzo dai colori surreali toccava una corda speciale nelle memorie del pescatore. Guardandolo, si ricordò di un libro che possedeva da bambino, con le illustrazioni che parevano dipinti e che raccontavano la storia di un coniglio in porcellana con gli arti mobili. La sua particolarità era quella di non essere in grado di ricambiare l’amore della bambina che lo possedeva. Dopo essere stato smarrito, una serie di avventure lo spingevano ad aprire il suo cuore per poi ricongiungersi alla sua padrona originaria.

Insegnare i sentimenti a una cosa inanimata. Era l’aspetto che più lo aveva colpito di quella storia e forse uno dei motivi per cui aveva iniziato a collezionare: viveva con la flebile speranza che, dormendo nella sua cuccetta sulla spiaggia, gli oggetti che lo circondavano potessero dargli quell’affetto che nell’abbandono da cui erano stati entrambi travolti, si erano visti negare. Nessun uomo è un’isola ma queste convinzioni gli erano di grande conforto e grazie a loro quel suo piccolo angolo di mare gli sembrava più tollerabile.

Una volta colto il pupazzo dalla spiaggia, il pescatore cominciò come al solito a immaginare quello che i suoi occhi privi di retina avevano visto senza staccare lo sguardo dal singolare tessuto dal quale il coniglio era stato realizzato. Il suo avanzare sulla sabbia era stanco, i movimenti dispersivi e confusi come possono essere quelli di chi ha speso la notte ad attendere un pescato che non è arrivato. Procedeva a zig-zag, come d’altronde aveva sempre fatto. L’impossibilità di trovare pace in posti diversi lo aveva portato a seguire brevi tensioni dettate da una retta che si fermava sulla soglia di angoli imposti. Il suo era stato un continuo fermare traiettorie per iniziarne di nuove, consapevole della loro brevità.

Ma questa era la sua ultima tappa, l’ultimo segmento della sua vita, e proprio come lui, anche gli oggetti dei quali si era circondato erano arrivati al capolinea.

 

 

 

 

La copertina della rivista Nova Express vol. 5 pubblicato in occasione della Design Week di Milano, aprile 2023, ph. Serafin Gerber