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Giorgio Caproni*

“Come un’allegoria” è l’esordio della poetica di Giorgio Caproni pubblicata nel 1936 a Genova. Nella sua prima edizione, consta di sedici poesie, e undici di esse risultano già uscite su rivista.

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Giorgio Caproni a Livorno, 1936 ca. Biblioteca Labronica F.D.Guerrazzi del Comune di Livorno

Giorgio Caproni. “Come un’allegoria” copertina della prima edizione

“Nella mia prima raccolta esprimevo proprio il dubbio che tutta la realtà non fosse che allegoria di qualcosa d’altro che sfugge alla nostra ragione”. Dunque, “noi possiamo avere, al massimo, l’allegoria di questa realtà”.

 

 

Borgoratti

Anche le vampe fiorite
ai balconi di questo paese,
labile memoria ormai
dimentica la sera.

Come un’allegoria,
una fanciulla appare
sulla porta dell’osteria.
Alle sue spalle è un vociare
confuso d’uomini – e l’aspro odor del vino.

*

Spiaggia di sera

Così sbiadito a quest’ora
lo sguardo del mare,
che pare negli occhi
(macchie d’indaco appena
celesti)
del bagnino che tira in secco
le barche.

Come una randa cade
l’ultimo lembo di sole.

Di tante risa di donne,
un pigro schiumare
bianco sull’alghe, e un fresco
vento che sala il viso rimane

*

Fine di Giorno

Quando più sguscia obliquo
il sole su queste strade
ogni cortile ha strane
battaglie, con ingenue grida.

Nel tocco delle campane
c’è ancora qualche sapore
del giubiloso soggiorno;
ma se mi passa accanto
un ragazzo, nel soffio
della sua bocca sento
quant’è labile il fiato
del giorno.

*

Sei ricordo d’estate

Sei ricordo d’estate
nella casa sorpresa quieta
presso aromatiche sere,
quando il rondone rade
il canale, e cade
strano nella frescura un suono
da sonagliere randagie
di cavalle in sudore.

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