Il 30 giugno 2023 è terminata la prima capsule digitale del Giornale dell’Arte – Nova Express Digital Capsule – pubblicata qui, sei giorni su sette, da maggio 2022.
Nova Express Digital Capsule, a cura di Gianluigi Ricuperati e Maurizio Cilli, è stata il primo esperimento di un prodotto verticale editoriale del Giornale dell’Arte dedicato a rappresentare nuove tendenze e definire e indagare nuovi limiti. Attraverso le voci di grandi intellettuali, intrecciate a una riscoperta e rilettura dell’archivio del mensile ormai quarantennale, Il Giornale dell’Arte ha voluto affermare come la comprensione della contemporaneità sia una questione di punti di vista e della capacità caleidoscopica di tenerli insieme. Grazie a Gianluigi e Maurizio per averci condotto in questo viaggio davvero Nova.
Una selezione di versi tratti dalla sola opera pubblicata da Arthur Rimbaud vivente e l’unica delle sue opere che si possa considerare compiuta.
Traduzione di Adriano Marchetti*
[…]
Je devrais avoir mon enfer pour la colère, mon enfer pour l’orgueil, — et l’enfer de la
caresse; un concert d’enfers.
Je meurs de lassitude. C’est le tombeau, je m’en vais aux vers, horreur de l’horreur!
Satan, farceur, tu veux me dissoudre, avec tes charmes. Je réclame. Je réclame! un coup
de fourche, une goutte de feu.
Ah! remonter à la vie! jeter les yeux sur nos difformités. Et ce poison, ce baiser mille
fois maudit! Ma faiblesse, la cruauté du monde ! Mon Dieu, pitié, cachez-moi, je me tiens
trop mal! — Je suis caché et je ne le suis pas.
C’est le feu qui se relève avec son damné.
Notte dell’Inferno
[…]
Dovrei avere il mio inferno per la collera, il mio inferno per l’orgoglio, – e l’inferno
della carezza; un concerto d’inferni.
Muoio di stanchezza. È la tomba, me ne vado ai vermi, orrore dell’orrore! Satana,
buffone, tu vuoi dissolvermi, con i tuoi incanti. Lo pretendo. Lo pretendo! un colpo di
forca, una goccia di fuoco.
Ah! risalire alla vita! Gettare gli occhi sulle nostre deformità. E quel veleno, quel bacio
mille volte maledetto! La mia debolezza, la crudeltà del mondo! Mio Dio, pietà,
nascondimi, mi comporto troppo male! – Sono nascosto e non lo sono.
È il fuoco che si riprende insieme al suo dannato.