Il 30 giugno 2023 è terminata la prima capsule digitale del Giornale dell’Arte – Nova Express Digital Capsule – pubblicata qui, sei giorni su sette, da maggio 2022.
Nova Express Digital Capsule, a cura di Gianluigi Ricuperati e Maurizio Cilli, è stata il primo esperimento di un prodotto verticale editoriale del Giornale dell’Arte dedicato a rappresentare nuove tendenze e definire e indagare nuovi limiti. Attraverso le voci di grandi intellettuali, intrecciate a una riscoperta e rilettura dell’archivio del mensile ormai quarantennale, Il Giornale dell’Arte ha voluto affermare come la comprensione della contemporaneità sia una questione di punti di vista e della capacità caleidoscopica di tenerli insieme. Grazie a Gianluigi e Maurizio per averci condotto in questo viaggio davvero Nova.
“Milanese women dress like men by day and like sirens by night” afferma il recentemente appuntato direttore creativo di Ferragamo Maximilian Davis in merito alla collezione Resort 2024. Partendo dalle maxi borse proposte in quest’ultima, l’articolo narra di questa metamorfosi.
Il volume va di moda ma per poterselo permettere, bisogna seguire il suo galateo.
Grandi, enormi borse per carichi leggeri: lo stretto necessario per l’ufficio e un cambio per rimanere indelebili con un solo sguardo una volta scollatesi dalla sedia. Con quello che molti definirebbero un vero e proprio bagaglio, la mattina si fanno strada tra i vagoni della metropolitana; la stazza che portano sottobraccio non combacia col suo peso ma nelle ore più affollate il suo ingombrante volume si fa sentire.
Pelle contro pelle, gli altri viaggiatori ne urtano le superfici imprimendo i segni di una storia che parla di un luogo di passaggio. In una danza che consiste in un’alternanza di corse, attese e fermate, le algide cittadine indossano imperterrite gli occhiali da sole anche se i raggi non le raggiungono nel sottosuolo. Suede e lana in colori neutri, appartenenti a quelli della terra con immancabili toni dal bianco al nero le contraddistinguono; la loro eleganza sta nel dettaglio e per quanto esso possa essere impercettibile, l’equilibrio tra tutti i loro capi sembra parlare solo di quello.
Che sia una rifinitura dall’eccezionale qualità, una fodera a contrasto che si lascia intravedere o un dettaglio metallico, ogni aspetto della loro apparenza urla rigore e sobrietà, un gioco di mimesi con l’armadio del sesso opposto che sanno di poter vincere grazie a quel fattore X di cui loro sole sono dotate.
Il diffusore acustico annuncia la fermata tanto attesa, svegliandole da un tipo di sonnolenza che non può essere curata con un’ora di sonno in più. Si scagliano alle porte e si precipitano verso l’uscita; in quegli istanti sono particelle, pura velocità unita a irruenza: il loro andamento, la frenesia che trasudano le fanno strada tra i frequentatori della metropolitana.
Luce, strizzano gli occhi, porta dell’ufficio. Buio.
Dopo le cinque e mezza all’uscita della metropolitana, in sosta a un bar o in passeggiata lungo le vie del centro, è facile notarle. Hanno abbandonato lo stress da tastiera e sostituito tazzine di caffè con calici di vino.
Prima di uscire dal grigiore delle loro scrivanie, hanno estratto dai loro bauli portabili le più grandi meraviglie da indossare: tagli puliti per rimanere fedeli al loro addomesticamento da ufficio ma con un’aggiunta di dettagli scintillanti. Ai loro piedi, il tacco è quello basso, preferibilmente a virgola perché permette di fare lo scatto decisivo per accaparrarsi un taxi e tornare a casa. Mettono colorate organze, vestono di sottili sete attraversate dalle luci del tramonto.
È un’ora magica quella che vivono una volta uscite dalla monotonia della quale sono state accerchiate tutto il giorno; un piacevole attimo di leggerezza che gli permette di vivere una vera e propria metamorfosi vestimentaria all’insegna dei più audaci volumi.