Il 30 giugno 2023 è terminata la prima capsule digitale del Giornale dell’Arte – Nova Express Digital Capsule – pubblicata qui, sei giorni su sette, da maggio 2022.
Nova Express Digital Capsule, a cura di Gianluigi Ricuperati e Maurizio Cilli, è stata il primo esperimento di un prodotto verticale editoriale del Giornale dell’Arte dedicato a rappresentare nuove tendenze e definire e indagare nuovi limiti. Attraverso le voci di grandi intellettuali, intrecciate a una riscoperta e rilettura dell’archivio del mensile ormai quarantennale, Il Giornale dell’Arte ha voluto affermare come la comprensione della contemporaneità sia una questione di punti di vista e della capacità caleidoscopica di tenerli insieme. Grazie a Gianluigi e Maurizio per averci condotto in questo viaggio davvero Nova.
Un racconto-farsa che narra di un futuro distopico dominato dai robot della moda.
I loro visi sono così meticolosamente aderenti al reale da risultare l’opposto; modellati dal titanio e ricoperti di un sottile strato di nano gomma che mima la pelle, in queste creazioni nate da mente e mano dell’uomo pare trasparire il tocco della natura.
I recenti test di resistenza e attitudinali condotti sui robot umanoidi di ultima generazione non hanno fatto altro che confermare la precisione tecnica con la quale sono stati concepiti e che li rende indistruttibili. Macchine da passerella incapaci di inciampare, dimenticare una coreografia o ritardare i tempi d’uscita, i Walkers della Runway Corporation appaiono come avanguardia pura da applicare perfino in settori al di fuori della moda: impossibile rimanere indifferenti alla loro algida aura seduttiva.
In un momento storico volto al progresso quanto il nostro, non rimane certo tempo per la creatività. Esperti di qualunque ambito accompagnati da scienziati e studiosi si stanno infatti battendo a suon di provette da laboratorio e sperimentazioni tecniche per plasmare un nuovo futuro fatto di umanoidi capaci di implementare la qualità della nostra vita. In tal senso, le scoperte di quest’ultimo secolo in merito all’Intelligenza Artificiale non hanno fatto altro che porre le basi affinché la rivoluzione che ora vediamo manifestarsi nelle nostre vite, abbia avuto un compimento.
Il riscaldamento climatico, gli spargimenti di sangue reiterati negli scorsi decenni, pandemie e penuria d’acqua potabile hanno portato la popolazione a essere decimata e scendere drasticamente a 2 miliardi circa di abitanti sul pianeta in meno di metà secolo. Tutte le mansioni che un tempo erano state relegate ad altri umani ora puntano ad essere assegnate a robot: sussiste infatti un marcato bisogno di riprendere quelle dinamiche commerciali dei decenni precedenti agli scontri armati, di riportare in auge il settore manifatturiero nonostante la manodopera mancante.
Ed è in questo scenario che i robot entrano in gioco. Nonostante la difficile accettazione da parte di privati e aziende all’acquisto di questi marchingegni che ci proiettano ulteriormente nel futuro, la Runway Corporation, generatrice tra gli umanoidi più aderenti alla realtà mai visti prima, ha aumentato nello scorso anno il suo fatturato del ben 176%. Un chiaro segnale di apertura non solo dall’industria della moda (unico settore al quale l’azienda giapponese aveva inizialmente dedicato la sua attenzione, ndr) ma anche dall’industria alimentare e dei trasporti.
Numerose sono le interviste rilasciate da persone in carne ed ossa che ogni giorno si trovano a lavorare accanto alle creazioni firmate Runway Corporation e innumerevoli ancora le testimonianze di chi, dopo aver condiviso gli spazi lavorativi e conversato per settimane con quello che credevano essere l’ultimo arrivato in azienda, hanno poi piacevolmente scoperto essere un robot.
Una nuova normalità alla quale non sembra troppo difficile abituarsi.