Il 30 giugno 2023 è terminata la prima capsule digitale del Giornale dell’Arte – Nova Express Digital Capsule – pubblicata qui, sei giorni su sette, da maggio 2022.
Nova Express Digital Capsule, a cura di Gianluigi Ricuperati e Maurizio Cilli, è stata il primo esperimento di un prodotto verticale editoriale del Giornale dell’Arte dedicato a rappresentare nuove tendenze e definire e indagare nuovi limiti. Attraverso le voci di grandi intellettuali, intrecciate a una riscoperta e rilettura dell’archivio del mensile ormai quarantennale, Il Giornale dell’Arte ha voluto affermare come la comprensione della contemporaneità sia una questione di punti di vista e della capacità caleidoscopica di tenerli insieme. Grazie a Gianluigi e Maurizio per averci condotto in questo viaggio davvero Nova.
L’8 settembre 1943 si trovava a Loco. Posto di fronte all’eventualità di arruolamento nelle brigate della Repubblica di Salò preferì entrare nella Resistenza, attiva in Val Trebbia, svolgendo, come commissario del Comune di Rovegno, compiti essenzialmente civili. Fu per molti anni maestro elementare, iniziando a Casorate Primo la sua esperienza di insegnamento.
Come un’allegoria, Ballo a Fontanigorda e Finzioni formano una sorta di trilogia della giovinezza, popolata di volti femminili, feste paesane, musiche, balli, profumi, osterie. Si tratta di liriche brevi, spesso in forma di canzonetta, che rievocano il tempo dell’adesione carnale alle cose, dell’esultanza di chi si affaccia alla vita. Non mancano però i primi segni della labilità dell’esistenza, come il ricordo della morte prematura della fidanzata Olga. In un articolo del 1947 Caproni aveva rivendicato la potenza creatrice del linguaggio poetico, «che non trasmette ma genera una realtà»; il poeta inventa la realtà, dando vita al mondo che gli urge dentro. Caproni adotta moduli tipici della lirica pura: linguaggio analogico, fonosimbolismo, stilizzazione delle immagini, lessico manierato, gusto del frammento. Fedele al modello del monolinguismo petrarchesco, il suo vocabolario poetico è fatto di poche parole a forte valenza evocativa che tornano di continuo nelle liriche. La metrica non è regolare, i versi hanno in genere lunghezza inferiore all’endecasillabo e l’impiego della rima è libero
Preghiera d’esortazione o d’incoraggiamento
Dio di volontà,
Dio onnipotente, cerca
(sfòrzati), a furia d’insitere
-almeno- d’esistere
*
Sassate
Ho provato a parlare.
Tutte frasi sbagliate.
Forse, ignoro la lingua.
Le risposte: sassate.
**