Il 30 giugno 2023 è terminata la prima capsule digitale del Giornale dell’Arte – Nova Express Digital Capsule – pubblicata qui, sei giorni su sette, da maggio 2022.
Nova Express Digital Capsule, a cura di Gianluigi Ricuperati e Maurizio Cilli, è stata il primo esperimento di un prodotto verticale editoriale del Giornale dell’Arte dedicato a rappresentare nuove tendenze e definire e indagare nuovi limiti. Attraverso le voci di grandi intellettuali, intrecciate a una riscoperta e rilettura dell’archivio del mensile ormai quarantennale, Il Giornale dell’Arte ha voluto affermare come la comprensione della contemporaneità sia una questione di punti di vista e della capacità caleidoscopica di tenerli insieme. Grazie a Gianluigi e Maurizio per averci condotto in questo viaggio davvero Nova.
Chi era Janet Sobel, casalinga surrealista, artista astratta di origine ucraina che ha creato dipinti a goccia anni prima di Jackson Pollock? dal “Giornale dell’Arte” n. 219, marzo 2003
Una timida casalinga di Brooklyn che ispirò segretamente Jackson Pollock; una sconosciuta donna di casa la cui reclusione domestica fa sembrare Joseph Cornell un inguaribile mondano: la leggenda di Janet Sobel* (I894 – I968) è semplice mente irresistibile. All’ultima edizione della Outsider Art Fair, la Sobel era indubbiamente la più interessante tra gli artisti proposti; le sue opere dai co lori brillanti, dalle linee contorte e dalle bizzarre superfici hanno attirato una folla di curiosi. Ma l’opera della Sobel, come si evince anche dall’impeccabile saggio di Gail Levin che accompagna questa mostra (fino al 22 marzo 2), non può essere confinata all’aneddotica della reclusione. L’artista ha avuto una carriera artistica vera e propria, che comprende una personale alla Peggy Guggenheim’s Art of This Century Gallery; nel 1946, in un servizio radiofonico, era stata definita «una delle principali artiste surrealiste americane». Ma la rivelazione più eclatante del sotterraneo successo della pittrice viene nientemeno che da Clement Greenberg, il quale disse che Pollock era stato influenzato molto meno da artisti come Mark Tobey che non da «uno 0 due curiosi pittori… e dalla pittrice “primitiva” Janet Sobel».