Il 30 giugno 2023 è terminata la prima capsule digitale del Giornale dell’Arte – Nova Express Digital Capsule – pubblicata qui, sei giorni su sette, da maggio 2022.
Nova Express Digital Capsule, a cura di Gianluigi Ricuperati e Maurizio Cilli, è stata il primo esperimento di un prodotto verticale editoriale del Giornale dell’Arte dedicato a rappresentare nuove tendenze e definire e indagare nuovi limiti. Attraverso le voci di grandi intellettuali, intrecciate a una riscoperta e rilettura dell’archivio del mensile ormai quarantennale, Il Giornale dell’Arte ha voluto affermare come la comprensione della contemporaneità sia una questione di punti di vista e della capacità caleidoscopica di tenerli insieme. Grazie a Gianluigi e Maurizio per averci condotto in questo viaggio davvero Nova.
Quanto è vecchia la nuova Spagna? Risponde in questa intervista esclusiva uno dei maggiori osservatori culturali spagnoli, critico e storico dell’architettura e membro del Comitato artistico del Centro Reina Sofìa. Dal “Giornale dell’Arte” n.70, agosto 1989
Quanto è vecchia la nuova Spagna? Risponde in questa intervista esclusiva uno dei maggiori osservatori culturali spagnoli, critico e storico dell’architettura e membro del Comitato artistico del Centro Reina Sofìa. Dal “Giornale dell’Arte” n.70, agosto 1989
Un racconto-farsa che narra di un futuro distopico dominato dai robot della moda.
Dal carteggio di Sibilla Aleramo e Dino Campana
Che fascino straordinario, la vocale I – un magnetismo sottovalutato, per eccesso di quotidianità dell’uso: il pronome singolare inglese che indica la soggettività per eccellenza, io, ma anche l’articolo determinativo plurale in italiano, e poi il potere di declinare in moltitudine qualsiasi nome
Sono veramente felice di essere vissuto in un’epoca di trasformazioni così radicali nell’ambito dell’arte, della storia del’ l’arte e della museologia e nel modo di concepire mostre e altre questioni legate all’arte, tutti fenomeni che ovviamente riflettono le grandi rivoluzioni che hanno trasformato la struttura spirituale, sociopolitica ed economica dell’umanità e le innovazioni tecnologiche che si sono verificate nella seconda metà del secolo passato e all’inizio del nuovo. Dal “Giornale dell’Arte” n. 200, giugno 2001
Sono veramente felice di essere vissuto in un’epoca di trasformazioni così radicali nell’ambito dell’arte, della storia del’ l’arte e della museologia e nel modo di concepire mostre e altre questioni legate all’arte, tutti fenomeni che ovviamente riflettono le grandi rivoluzioni che hanno trasformato la struttura spirituale, sociopolitica ed economica dell’umanità e le innovazioni tecnologiche che si sono verificate nella seconda metà del secolo passato e all’inizio del nuovo. Dal “Giornale dell’Arte” n. 200, giugno 2001
Dal carteggio di Sibilla Aleramo e Dino Campana
Strisce bianche e azzurre che si riferiscono alle ceramiche in stile Cornishware e colorati capi in maglia: elementi onnipresenti nella recente sfilata di JW Anderson Spring 2024 Menswear trasformati in un racconto
Il futuro dell’editoria di carta, e forse dell’idea stessa di editoria come la intendiamo oggi – produzione di prestigio rilegato o immateriale, commercio e curatela di idee, coltivazione di comunità inconfessabili di lettori – potrebbe essere appeso a un delicato volume di fiabe dei Fratelli Grimm
Non è la più antica, ma sicuramente la più ambita: compie trent’anni la fiera d’arte contemporanea svizzera, nata dall’idea di un gruppo di «mercanti progressisti». Philippe Régnier per il “Giornale dell’Arte” n. 179, giugno 1999
La gallerista Trudl Bruckner, nel 1969 lancia l’idea di creare una fiera d’arte a Basilea e contatta i suoi colleghi Balz Hilt e Ernst Beyeler. Dal “Giornale dell’Arte” n. 178, giugno 1999
Dal carteggio di Sibilla Aleramo e Dino Campana
“Milanese women dress like men by day and like sirens by night” afferma il recentemente appuntato direttore creativo di Ferragamo Maximilian Davis in merito alla collezione Resort 2024. Partendo dalle maxi borse proposte in quest’ultima, l’articolo narra di questa metamorfosi.
Pensa come un romanziere classico, mette in scena come una tessitrice di collage dada, disegna le sue parole come un’autrice di fumetti. Ecco Lauren Redniss, trentenne ebrea newyorchese che insegna narrazione visiva alla New School e che, oltre ad aver collaborato per anni con il New York Times come illustratrice, ha già al suo attivo due opere compiutissime, esemplari ritratti biografici
Autoritario, indipendente e contrario a ogni dogmatismo: alla vigilia della prima monografica su J.J.P Oud, Cor Wagenaar ricorda un grande individualista. Dal “Giornale dell’Arte” n. 200, giugno 2001
Autoritario, indipendente e contrario a ogni dogmatismo: alla vigilia della prima monografica su J.J.P Oud, Cor Wagenaar ricorda un grande individualista. Dal “Giornale dell’Arte” n. 200, giugno 2001
Dal carteggio di Sibilla Aleramo e Dino Campana
Il racconto allucinogeno della Solaris di Lem incontra La Sirenetta di Andersen in una macabra favola vestimentaria ispirata al look 46 della Cruise 2024 di Louis Vuitton
Che il cliché sia un concetto cardinale nell’immaginazione di Steinberg non è una sorpresa. Suo padre era un tipografo. Tutta la serie di gesti scritti che associamo familiarmente allo stile di Steinberg ci chiede: “Cos’è un cliché?”
L’enigmatica fondatrice del Canadian Centre of Architecture (CCA), tra le figure femminili più influenti dell’architettura si racconta in una intervista a Sergio Pace. Dal “Giornale dell’Arte” n. 189, giugno 2000
Dal carteggio di Sibilla Aleramo e Dino Campana
Un abito come silenziosa vendetta. Un breve racconto ispirato dal look numero 19 della sfilata Cocktail di Lessico Familiare
Diceva Marcel Duchamp che una nuova mostra ha senso soltanto se è una reinvenzione dell’idea stessa di mostra. Così, ogni libro elettronico, o e-book, dovrebbe essere l’occasione di far avanzare di un millimetro l’esperienza del testo
Apre al pubblico dopo un meticoloso restauro l’ultima acquisizione lombarda del Fai, Fondo per l’Ambiente Italiano. Dal “Giornale dell’Arte” n. 277, giugno 2008
In occasione dei suoi ottant’anni, racconta a Giuseppe Basile le esperienze formative nell’lCR* dei primi anni sotto la direzione di un Cesare Brandi appena quarantenne. Dal “Giornale dell’Arte” n. 219, marzo 2003
Dal carteggio di Sibilla Aleramo e Dino Campana
Un carnevale, una parata a cavallo tra l’ordinario e l’eccezionale. Matthieu Blazy firma il suo terzo show per Bottega Veneta dedicato all’Italia e alle sue innumerevoli sfaccettature
Gli oggetti – le unità indivisibili della memoria materiale, la merce – sembrano fatti per moltiplicarsi. Definiscono gli angoli degli appartamenti, l’altezza dei soffitti, la profondità di sgabuzzini e ripostigli. The Plan, del canadese Michael Schmelling*, è un poema visivo interamente dedicato all’ossessione per l’accumulo
Stralci da una conversazione dello storico dell’arte Federico Zeri per un documentario realizzato da Anna Zanoli nel 1996 per conto dei proprietari di una speciale collezione privata* di dipinti su pietra. Dal “Giornale dell’Arte” n° 195, gennaio 2001
Stralci da una conversazione dello storico dell’arte Federico Zeri per un documentario realizzato da Anna Zanoli nel 1996 per conto dei proprietari di una speciale collezione privata* di dipinti su pietra. Dal “Giornale dell’Arte” n° 195, gennaio 2001
La FW 2023 di Ambush è una collezione che traccia le basi per una storia: la direttrice creativa Yoon Ahn infatti immagina un gruppo di adepti dei rave sui banchi di scuola che combatte attraverso piccoli dettagli vestimentari l’omologazione imposta dalla divisa. Attraverso gli occhi di uno dei fittizi membri di questa tribù di danzatori notturni, l’articolo intende descrivere in maniera narrativa i capi del brand.
Dal carteggio di Sibilla Aleramo e Dino Campana
S’intitola I giorni con mio padre, ed è uscito nel 2010, ma dovreste guardarlo, leggerlo, farne esperienza – specie se, lui vivo e vitale
Straordinaria figura di collezionista e studioso. Dal “Giornale dell’Arte” n. 54, marzo 1988
Straordinaria figura di collezionista e studioso. Dal “Giornale dell’Arte” n. 54, marzo 1988
Un pupazzo per combattere la solitudine e riconnettersi ai ricordi. Un breve racconto ispirato all’editoriale Sweet Black Angels – Surfing on the dark tapestry of Lanzarote’s otherworldly landscape concepito con oggetti della collezione Home di Missoni, firmato dall’obiettivo di Serafin Gerber e apparso nella versione cartacea di Nova Express vol. 5, aprile 2023
Dal carteggio di Sibilla Aleramo e Dino Campana
Oggi che non c’è più da un pezzo, e che ogni tanto si visita con ammirazione il suo studio -attico oscuro a Torino, viene il momento di parlare ancora e di nuovo di Carol Rama
L’intreccio tra le arti visive e la moda risale alla consapevolezza storica di un linguaggio che partecipa della cultura (l’avevano già sottolineato le avanguardie storiche dal Futurismo italiano e russo al Neoplasticismo) e inevitabilmente deve essere studiato e analizzato come fenomeno estetico estremamente influente sul nostro panorama e comportamento visuale. dal “Giornale dell’Arte” n. 192, settembre 2000
Quasi nessuno incarna con precisione millimetrica la stoffa dell’essere crossdisciplinare come David Byrne
Facendo riferimento alla recente sfilata di FW 2023 RTW di Off-White firmata dal nuovo Direttore Creativo del brand Ibrahim Kamara e intitolata Lunar Delivery, questo breve racconto che tende al fantascientifico cerca di sintetizzare le svariate references dello show avendo come focus un accessorio apparso in passerella.
Dal carteggio di Sibilla Aleramo e Dino Campana
La National Gallery of Scotland espone per la prima volta una stupefacente collezione di opere italiane raccolte fin dalla metà dell’Ottocento da Lord Lindsay e sopravvissuta fino ad oggi quasi intatta in mani private. Dal “Giornale dell’Arte” n. 191, settembre 2000
Le immagini parlano da sole – ma sempre fino a un certo punto. Mentre la vita delle immagini può tecnicamente esprimersi anche nell’assenza siderale di parole, le didascalie non possono prescindere dal loro oggetto. O forse si?
I segreti nascosti hanno un prezzo e più sono ingombranti, più costa tenerli lontani dalla luce del sole. Riciclaggio e una delle tante aziende che si erano fatte sfuggire di mano la situazione
Dal carteggio di Sibilla Aleramo e Dino Campana
Raffinata interprete del genere della natura morta operò in Piemonte nel Seicento, figlia del grande pittore della Controriforma Guglielmo Caccia detto il Moncalvo. Dal “Giornale dell’Arte” n. 188, maggio 2000
Geoff Dyer* è un campione assoluto di desiderio – ha preso alla lettera l’indicazione di Duchamp, inventate un formato nuovo a ogni mostra, adattandola alla scrittura e allo slittamento progressivo della voglia di inventare nuovi generi, delle forme, delle intenzioni
Partendo da L’articolo delle lucciole di PPP contenuto negli Scritti Corsari, avendo come riferimento la serie Tappeti Natura di Piero Gilardi* e il Padiglione Italia dell’ultima Biennale di Venezia firmato Gian Maria Tosatti**, questo breve racconto cerca di restituire le atmosfere che si possono discernere dall’osservazione della SS 2023 di Magliano e in particolare dai Jeans Contadino della suddetta sfilata.
Dal carteggio di Sibilla Aleramo e Dino Campana
Avventure ossessive di un ascoltatore. Trenta canzoni perfette, da Eno a Monteverdi, raccontate a cavallo tra musica e altre discipline da Gianluigi Ricuperati
Una recensione narrativa di un oggetto Valentino
Si può concepire un linguaggio interamente fatto di immagini? Hans-Peter Feldmann*, artista tedesco superlativo, raccoglie da anni una monumentale selezione di fotografie nei suoi quaderni intitolati Voyeur
Diario della visita nella casa dell’artista, nel dicembre del 2015, durante l’Home Show di Rachel Rose, la mostra di sei settimane che Asad ha ospitato nel suo appartamento.
Le testimonianze di chi l’ha conosciuto tratte dai giornali il giorno dopo la sua morte. Dal “Giornale dell’Arte” n. 171, novembre 1998
Lettera a Dino Campana, 6 Agosto 1916
La musica contemporanea può anche non buttare giù: ascoltare i capolavori della ricerca musicale degli anni 60/70 oggi, tra applicazioni intelligenza artificiale arrivi e partenze in un taxi europeo in una giornata pop qualsiasi, può risultare nella più strana e curiosa delle esperienze.
La grande poetessa americana Marianne Moore, oggi forse dimenticata, scrisse un giorno un verso indimenticabile: ‘giardini immaginari con dentro rospi veri’, che deve aver fornito l’ispirazione – il primo singhiozzo – per un’opera bizzarra e stupefacente
Diario della visita nella casa dell’artista, nel dicembre del 2015, durante l’Home Show di Rachel Rose, la mostra di sei settimane che Asad ha ospitato nel suo appartamento.
Chi era Janet Sobel, casalinga surrealista, artista astratta di origine ucraina che ha creato dipinti a goccia anni prima di Jackson Pollock? dal “Giornale dell’Arte” n. 219, marzo 2003
L’amore per Lina Cordula Poletti*, “La Fanciulla maschia”
Le presentazioni letterarie sono una fonte naturale e oligominerale di malinconia – per rivalutarle, consiglio di seguire i tour di presentazione dei libri scritti delle star del rock
Se per colpa di una borsa dovessi ricordarmi del meglio di noi
Avventure ossessive di un ascoltatore. Trenta canzoni perfette, da Eno a Monteverdi, raccontate a cavallo tra musica e altre discipline da Gianluigi Ricuperati
Diario della visita nella casa dell’artista, nel dicembre del 2015, durante l’Home Show di Rachel Rose, la mostra di sei settimane che Asad ha ospitato nel suo appartamento.
A trentacinque anni dall’apertura della sua galleria, il racconto degli inizi a Torino con Mario Tazzoli e Luciano Pistoi, l’amicizia con Giovanni Agnelli e le sue esperienze internazionali. Da Ileana Sonnabend a Parigi sino all’esperienza newyorkese con Leo Castelli. Dal “Giornale dell’Arte” n. 187, aprile 2000
Aiutatemi a dire, è una raccolta di versi di Sibilla Aleramo* scritti fra il 1948 e il 1951 con prefazione di Concetto Marchesi e due disegni di Renato Guttuso, Roma, Edizioni di cultura sociale, 1951
Immaginate un luogo in cui scrittura e calligrafia convergono, nel delirio della minuzia: immaginate dei testi potentemente modernisti, ma sotto l’orma di un segno medievale e stenografico, monacense, tutt’altro che moderno – simile all’antico kurrent germanico
Alcune domande e una bio-bibliografia dell’artista nato a Buffalo, USA, già giornalista di tennis e dottorando in letteratura. Nella sua pratica assembla coalizioni di agenti viventi e non viventi. Lavorando spesso su questioni di dialogo e comunità e rifiutando i confini disciplinari, Raza concepisce l’arte come un’esperienza metabolica e attiva, in cui i visitatori si impegnano in scambi giocosi di significato.
Avventure ossessive di un ascoltatore. Trenta canzoni perfette, da Eno a Monteverdi, raccontate a cavallo tra musica e altre discipline da Gianluigi Ricuperati
Il dialogo con Vivienne Westwood in occasione della presentazione di SWITCH per Groundwork, presentato da WePresent alla Serpentine Gallery nel 2021
Dal 10 febbraio al 22 aprile 1986, il MOMA presenta circa 300 disegni, oltre a mobili, disegni di mobili, modelli e fotografie dei progetti più celebri di Mie svan der Rohe. La mostra che segna l’avvento del neomoderno. Per il post-moderno è l’inizio della fine? Dal “Giornale dell’Arte” n. 31, febbraio 1986
I complessi universi dell’amore nella poesia “Nome non ha”. “L’amore è una fusione assoluta, al di sopra di ogni differenza: è il miracolo che di due esseri complementari fa un solo essere armonioso”
Avventure ossessive di un ascoltatore. Trenta canzoni perfette, da Eno a Monteverdi, raccontate a cavallo tra musica e altre discipline da Gianluigi Ricuperati
Il manifesto – inteso come foglio d’intenti, strillone che condensa il programma di un gruppo d’artisti o scrittori o architetti – è stato uno dei generi letterari fondanti del XX Secolo
Il dialogo con Vivienne Westwood in occasione della presentazione di SWITCH per Groundwork, presentato da WePresent alla Serpentine Gallery nel 2021
Ben presto, nel corso della sua lunga vita (1884-1970), Frits Lugt è stato in grado di assicurarsi che il suo cognome, o almeno l’iniziale, fosse ricordato. Ciò avviene nello stesso modo in cui la «K.» dell’altrimenti dimenticato Kòchel è ricordata ogni giorno durante i p rogrammi dei concerti, per via della catalogazione che egli fece delle opere di Mozart. Dal “Giornale dell’Arte” n. 60, settembre 1988
Il 7 novembre 1929 si apriva la prima mostra del Museum of Modern Art di New York in Fifth Avenue,che 10 anni dopo si sarebbe trasferito sulla West Street. Barr fu il primo direttore del Moma, carica che resse per 14 anni. Dal “Giornale dell’Arte” n. 72, ottobre 1989
Ispirato da uno dei più grandi romanzi del mondo, un giorno dell’agosto 2009 l’artista dell’Ohio Matt Kish ha intrapreso un viaggio epico. Più di centocinquant’anni dopo la pubblicazione originale di Moby-Dick, Kish ha iniziato a illustrare il classico di Herman Melville, creando un’immagine al giorno nei diciotto mesi successivi sulla base di un testo selezionato da ogni pagina dell’edizione in brossura Signet Classics di 552 pagine
Avventure ossessive di un ascoltatore. Trenta canzoni perfette, da Eno a Monteverdi, raccontate a cavallo tra musica e altre discipline da Gianluigi Ricuperati
“L’amore per Endimione mi afferrò; anch’esso diverso da ogni altro, forse più forte d’ogni altro, e per due anni fui tutta solamente un grumo d’adorazione e di sofferenza, sin ch’egli non morì“. Così scrive Sibilla e il suo Endimione è all ‘anagrafe Tullio Bozza, morto di tisi nel 1922 a soli 31 anni, ‘Endimione’ è anche il titolo del poema drammatico in tre atti a lui ispirato e dedicato al poeta vate.
Il dialogo con Vivienne Westwood in occasione della presentazione di SWITCH per Groundwork, presentato da WePresent alla Serpentine Gallery nel 2021
Il racconto dei trent’anni, dal 1945 al 1975, del lavoro della Soprintendente alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. Dal “Giornale dell’Arte” n.48, agosto 1987
Dal 1° gennaio 1923 la cronaca personale di una vita passata tra la danza, le fotografie, il cinema, il teatro, la pittura, la poesia. Dal “Giornale dell’Arte” n. 117, novembre 1993
Prima raccolta poetica di Sibilla Aleramo*, pubblicata nel 1921 per le edizioni fiorentine di Bemporad & figlio. Liriche dallo stile innovativo, essenziale ed elegante, un grido di libertà che intreccia in modo singolare carnalità e lirismo: una poesia di immagini, tutta fuoco e immediatezza. Un manifesto della nuova coscienza femminista e antiborghese nel quale si coglie la volontà dell’autrice di aderire alla poetica delle avanguardie letterarie per l’eterogeneità dei temi e la rottura con gli schemi tradizionali della metrica e del verso, congeniali alla sua sensibilità nervosa e al suo anticonformismo.
Perché non esistono più i ‘parolieri’ nella canzone pop? Forse la riduzione delle economie dell’industria musicale ha reso impensabile un ruolo dedicato a questo tipo di versificazione così rilevante per la cultura e per la vita di molti (tutti?)
I fisici del Diciannovesimo Secolo, prima di Einstein, non avevano semplicemente formulato le domande giuste, e che il suo più grande tormento, oggi, un secolo e mezzo dopo, era la ricerca della domanda rispondendo alla quale tutto cambia.
Una lunga intervista, un racconto segreto, il primo incontro, atteso da tempo, con un musicista che ha ispirato generazioni di artisti
Il Manifesto Blanco, da Guidi a Tancredi, il gruppo veneziano del movimento fondato da Lucio Fontana, Dal “Giornale dell’Arte” n. 148, settembre 1996
I rapporti dell’artista con le correnti e gli artisti a lui contemporanei in un penetrante e analitico studio su Lucio Fontana di Jole De Sanna* nella monografia a lui dedicata Lucio Fontana materia spazio concetto, Mursia Editore. Dal “Giornale dell’Arte” n. 115, settembre 1993
Il conte di Kevenhüller, è un’opera lirica, in cui si racconta la caccia allegorica e gnoseologica di una fantomatica Bestia
Ci sono canzoni che conservano la memoria di altre canzoni, ancora da scrivere, e oggetti neutri che conservano la possibilità di momenti disperati. La musica dei Wilco, di Jeff Tweedy, ha a che fare con questo bilico, con questo bivio, tra citazione e disperazione
Cosa c’è di più azzardato e intrigante che considerare una rivista come un libro?
Una lunga intervista, un racconto segreto, il primo incontro, atteso da tempo, con un musicista che ha ispirato generazioni di artisti.
Adalgisa Lugli racconta come le collezioni di mirabilia sono state il punto focale del rapporto Arte e Scienza dal Cinquecento al Settecento e come queste hanno ispirato molte opere del Novecento. dal “Giornale dell’Arte” n. 35 luglio 1986
Questo è il racconto di uno degli atti seminali della storia dell’arte del Novecento, protagonista un disegno conservato in una cartella nello studio a Manhattan di Willem de Kooning, fino al giorno in cui…
Nel 1978 Giorgio Caproni fu invitato a leggere i suoi versi al Centre national d’art e de culture “Pompidou” di Parigi, insieme a Mario Luzi e a Vittorio Sereni. La lettura fu tenuta il 5 di giugno. Durante quel soggiorno parigino Caproni scrisse ventiquattro brevi poesie, che poi definì “appunti”, o “piccole sottopoesie”, con le quali compose la raccolta intitolata Erba francese, che pubblicò, da quanto ebbe a scrivere, “per semplice necessità sentimentale e mnemonica”.
In un futuro che è già qui – forse – alcuni testi letterari prospereranno sugli abiti e sugli accessori, versi alessandrini incastonati nell’interno di un gioiello, lungo la sgambata di uno stivale, o nelle istruzioni per il lavaggio di un capo particolarmente delicato.
Avventure ossessive di un ascoltatore. Trenta canzoni perfette, da Eno a Monteverdi, raccontate a cavallo tra musica e altre discipline da Gianluigi Ricuperati
Una lunga intervista, un racconto segreto, il primo incontro, atteso da tempo, con un musicista che ha ispirato generazioni di artisti.
L’ultima artista del Surrealismo storico, dal “Giornale dell’Arte” n. 141, febbraio 1996
Scomparso il 23 gennaio 1986 per un attacco cardiaco, certamente una delle figure centrali delle neo-avanguardie degli anni ’60. Dal “Giornale dell’Arte” n. 31 , febbraio 1986
Nella raccolta “Il muro della terra”** del 1975 il poeta livornese raggiunge il suo apice di ispirazione e di stile, limitando l’uso di una versificazione più tradizionale e della rima e riducendo nuovamente, come avveniva nelle prime raccolte, la lunghezza media dei versi e dei componimenti, che diventano così molto più diretti
Avventure ossessive di un ascoltatore. Trenta canzoni perfette, da Eno a Monteverdi, raccontate a cavallo tra musica e altre discipline da Gianluigi Ricuperati
Un omaggio all’opera dell’artista* livornese, recentemente scomparso
Una lunga intervista, un racconto segreto, il primo incontro, atteso da tempo, con un musicista che ha ispirato generazioni di artisti.
L’irriducibile italianità dell’ italoamericano Scarpitta in un’intervista di Franco Fanelli: «Giovani, non copiate gli americani: sono cattivi maestri e non hanno nulla da dire». Dal Giornale dell’Arte, n. 245 luglio 2005
Dopo New York a Venezia la mostra dedicata allo straordinario ruolo che la Guggenheim ebbe come gallerista e collezionista. Da il Giornale dell’Arte, n. 48 agosto 1987
Perché mai Versicoli del controcaproni? Perché mi fanno il verso, e anche perché si sono scritti da soli, contro la mia volontà, crescendo di giorno in giorno. / I perfidi. / Data di nascita, fra il 1969 e stamattina
Riuscite a immaginare un autore sospeso a metà fra Vladimir Nabokov e Rem Koolhaas? E riuscite a concepire che non faccia l’architetto, né lo scrittore? Potete pensare a un autore di fumetti ossessionato con le forme dello spazio e la puntigliosa riflessione sulle strutture del linguaggio, e su come entrambi – spazio fisico e codici – svelano e inseguono la cosiddetta ‘realtà’ fino al punto in cui essa non diventa che una privazione circondata da costruzione?
Avventure ossessive di un ascoltatore. Trenta canzoni perfette, da Eno a Monteverdi, raccontate a cavallo tra musica e altre discipline da Gianluigi Ricuperati
Una lunga intervista, un racconto segreto, il primo incontro, atteso da tempo, con un musicista che ha ispirato generazioni di artisti.
William Hahnam traccia un profilo del collezionista, in occasione dell’asta da Christie’s del 6 ottobre 1988 delle opere della collezione dell’eccentrico milionario mecenate dei surrealisti, figura di spicco nei circoli artistici di New York ed Hollywood negli anni Trenta e Quaranta. Includerà opere di surrealisti come Dali e Delvaux e neoromantici come Pavel Tchelichew ed Eugene Berman. dal Giornale dell’Arte, n.33, aprile 1986 e n. 59, agosto 1988
Le Stelle sono uno complesso beat dal talento purissimo, considerato epico dai cultori del genere per la loro apertura nei confronti di un gusto internazionale molto particolare, il loro suono è acido e non concede sconti alle smancerie romantiche dell’epoca. Le loro sono chitarre aggressive e le tastiere del loro Hammond, saturo di effetto leslie graffiano l’ascolto, avanguardia pura
Congedo del viaggiatore cerimonioso & altre prosopopee è una poetica di Giorgio Caproni, pubblicata nel 1965 per Garzanti. uno dei libri più importanti per l’autore e per la poesia di quel decennio. La raccolta mette a tema i motivi del viaggio, della perdita e ricerca di identità, della morte e della morte di Dio; stilisticamente predilige la figura retorica della prosopopea**
Pubblicata nel 2002 da Adelphi e curata dal destinatario, è la fonte principale per gli esempi di scrittura di Steinberg, per non dire l’unica fonte per questo saggio. Le lettere funzionano meglio di “Riflessi e Ombre”, l’altro documento letterario di Steinberg, perché la scrittura è meno mediata. “Riflessi e Ombre” è il frutto di registrazioni trascritte da Buzzi** e manca la tenace connessione tra pensiero e segno che illumina le lettere e le cartoline che Steinberg ha scritto al suo amico italiano nel corso di cinquant’anni.
Avventure ossessive di un ascoltatore. Trenta canzoni perfette, da Eno a Monteverdi, raccontate a cavallo tra musica e altre discipline da Gianluigi Ricuperati
Una lunga intervista, un racconto segreto, il primo incontro, atteso da tempo, con un musicista che ha ispirato generazioni di artisti.
La galleria d’arte contemporanea più famosa d’America compie 30 anni. Sulle pagine di un numero monografico di «Vernissage» Calvin Tomkins racconta le storie dell’italiano che l’ha fondata. dal “Giornale dell’Arte” n° 41, gennaio 1987
Achille Bonito Oliva, amico e conoscitore di Tano Festa* traccia un profilo critico dell’artista pochi giorni dopo la sua prematura scomparsa. dal Giornale dell’Arte, n° 53 febbraio 1988
“Stanze della Funicolare” scritta nel 1950 (anno in cui muore la madre). È uno dei componimenti più ambiziosi di Caproni. Allegoria della vita dell’uomo, corda del destino che fissa la funicolare, si può leggere in chiave freudiana. Dalla funicolare non si scende, ed è questa la cosa che più brucia, che più rode, non ci si può fermare in nessuna stazione della vita.
Avventure ossessive di un ascoltatore. Trenta canzoni perfette, da Eno a Monteverdi, raccontate a cavallo tra musica e altre discipline da Gianluigi Ricuperati
Una lunga intervista, un racconto segreto, il primo incontro, atteso da tempo, con un musicista che ha ispirato generazioni di artisti.
La galleria d’arte contemporanea più famosa d’America compie 30 anni. Sulle pagine di un numero monografico di «Vernissage» Calvin Tomkins racconta le storie dell’italiano che l’ha fondata. dal “Giornale dell’Arte” n° 41, gennaio 1987
Eleonora Marangoni è titolare di una prosa che ammiro per intenzione, ampiezza di raggio, coltivazione: forse la più curiosa, stratificata, aerea e volteggiante tra quelle della nuova scrittura italiana, e dovrei dire europea, perché l’orizzonte dei suoi libri è sempre ben aldilà dei confini astiosi nazionali
L’8 settembre 1943 si trovava a Loco. Posto di fronte all’eventualità di arruolamento nelle brigate della Repubblica di Salò preferì entrare nella Resistenza, attiva in Val Trebbia, svolgendo, come commissario del Comune di Rovegno, compiti essenzialmente civili. Fu per molti anni maestro elementare, iniziando a Casorate Primo la sua esperienza di insegnamento.
In occasione del mostra “Terrae Motus” al Gran Palais a Parigi, Jean Nöel Schifano intervista il gallerista napoletano Lucio Amelio . Dal “Giornale dell’Arte” n.45, maggio 1987
Avventure ossessive di un ascoltatore. Trenta canzoni perfette, da Eno a Monteverdi, raccontate a cavallo tra musica e altre discipline da Gianluigi Ricuperati
Una lunga intervista, un racconto segreto, il primo incontro, atteso da tempo, con un musicista che ha ispirato generazioni di artisti.
La galleria d’arte contemporanea più famosa d’America compie 30 anni. Sulle pagine di un numero monografico di «Vernissage» Calvin Tomkins racconta le storie dell’italiano che l’ha fondata. dal “Giornale dell’Arte” n° 41, gennaio 1987
Il diario di viaggio dall’Ucraina in guerra di Edoardo Crisafulli
Fontanigorda, località della Val Trebbia resta segnata da un’opera del poeta, “Ballo a Fontanigorda” del 1938. Una notte d’estate (come Rimbaud, in Sensazione, trasognata visione di libertà) nella campagna genovese.
Dal 2007 al 2009 ho gestito un blog chiamato Pinakothek dedicato all’”estrazione”: opera di uno o più membri anonimi dei Resurrezionisti, un gruppo oscuro dedito a trovare la poesia nascosta nelle opere degli autori più prosaici. I membri non hanno mai reso pubblica la loro identità, anche se le voci volavano durante il loro periodo di massimo splendore, dalla fine degli anni Cinquanta alla metà degli anni Settanta.
Alcuni elementi che posso sopportare di rileggere sono raccolti in questa serie.
Avventure ossessive di un ascoltatore. Trenta canzoni perfette, da Eno a Monteverdi, raccontate a cavallo tra musica e altre discipline da Gianluigi Ricuperati
Una lunga intervista, un racconto segreto, il primo incontro, atteso da tempo, con un musicista che ha ispirato generazioni di artisti.
La galleria d’arte contemporanea più famosa d’America compie 30 anni. Sulle pagine di un numero monografico di «Vernissage» Calvin Tomkins racconta le storie dell’italiano che l’ha fondata. dal “Giornale dell’Arte” n° 41, gennaio 1987
Il 12 giugno 2005 inaugura la prima edizione* «al femminile» della Biennale di Venezia Le due direttrici ne anticipano i contenutidella storica rassegna
“Come un’allegoria” è l’esordio della poetica di Giorgio Caproni pubblicata nel 1936 a Genova. Nella sua prima edizione, consta di sedici poesie, e undici di esse risultano già uscite su rivista.
Avventure ossessive di un ascoltatore. Trenta canzoni perfette, da Eno a Monteverdi, raccontate a cavallo tra musica e altre discipline da Gianluigi Ricuperati
Una lunga intervista, un racconto segreto, il primo incontro, atteso da tempo, con un musicista che ha ispirato generazioni di artisti.
La gallerìa d’arte contemporanea più famosa d’America compie 30 anni. Sulle pagine di un numero monografico di «Vernissage» Calvin Tokins racconta le storie dell’italiano che l’ha fondata. dal “Giornale dell’Arte” n° 41, gennaio 1987
“Lo è anche quando non è apertamente politica”, dice Christine Macel, direttrice della 57ma edizione della Mostra internazionale d’arte della Biennale di Venezia del 2017. “Ci sono tante cose contro cui è necessario resistere. Non soltanto la riduzione dell’opera d’arte a un valore commerciale, ma anche la mancanza di significato e l’appiattimento al reale. L’arte è sempre consistita nell’aggiungere dei supplementi al reale”
Le IX Ecloghe furono scritte da Andrea Zanzotto tra il febbraio del 1957 e l’ottobre del 1960 ed uscirono alla stampa nel 1962, nella collana de “Il Tornasole”
Dal 2007 al 2009 ho gestito un blog chiamato Pinakothek dedicato all’”estrazione”: opera di uno o più membri anonimi dei Resurrezionisti, un gruppo oscuro dedito a trovare la poesia nascosta nelle opere degli autori più prosaici. I membri non hanno mai reso pubblica la loro identità, anche se le voci volavano durante il loro periodo di massimo splendore, dalla fine degli anni Cinquanta alla metà degli anni Settanta.
Alcuni elementi che posso sopportare di rileggere sono raccolti in questa serie.
Avventure ossessive di un ascoltatore. Trenta canzoni perfette, da Eno a Monteverdi, raccontate a cavallo tra musica e altre discipline da Gianluigi Ricuperati
Un dialogo denso di implicazioni sul linguaggio svela i tratti della complessa natura dell’opera del poeta di Pieve di Soligo
La catalogazione italiana completa di uno dei generi più frequentati dalle avanguardie del Novecento
Un profilo della curatrice della 54ma Esposizione d’Arte Internazionale della biennale di Venezia, andata in scena nel 2011
Ci si può perdere e sperdere nelle sue poesie, come accade a chi si spinge oltre il limitare di un bosco e sente di uscire dalla propria mente e dal proprio corpo: per lasciarsi in un tempo che non ha ore né giorni e non gli appartiene. Una perdita che è un incantamento. Un trovarsi nella misura dello sterpo, della foglia. Tornare acqua, vento, nuvola. (Elio Pecora*)
Dal 2007 al 2009 ho gestito un blog chiamato Pinakothek dedicato all’”estrazione”: opera di uno o più membri anonimi dei Resurrezionisti, un gruppo oscuro dedito a trovare la poesia nascosta nelle opere degli autori più prosaici. I membri non hanno mai reso pubblica la loro identità, anche se le voci volavano durante il loro periodo di massimo splendore, dalla fine degli anni Cinquanta alla metà degli anni Settanta.
Alcuni elementi che posso sopportare di rileggere sono raccolti in questa serie.
Avventure ossessive di un ascoltatore. Trenta canzoni perfette, da Eno a Monteverdi, raccontate a cavallo tra musica e altre discipline da Gianluigi Ricuperati
Un dialogo denso di implicazioni sul linguaggio svela i tratti della complessa natura dell’opera del poeta di Pieve di Soligo
Alcuni cirri rinati della “Nuvola” fluttuano nell’ultima saletta del Museo storico del Mutuo Soccorso di Pinerolo. Dal “Giornale dell’Arte” n° 346, ottobre 2014
Nell’ottobre del 1983 fu inaugurata nelle sale di Palazzo Reale a Milano la mostra “Arte programmata e cinetica”. dal “Giornale dell’Arte” n° 5 del settembre 1983 riproponiamo un’intervista alla sua curatrice*
La raccolta di versi “Filò” di Andrea Zanzotto rinvia ad una duplice tradizione: l’una popolare, secondo la quale il termine rinvierebbe alle veglie contadine nelle stalle durante l’inverno, dove erano raccontate storie e favole; l’altra settecentesca (il secolo, non a caso, di Casanova) dei Filò, componimenti musicali di Vittore Villabruna di Feltre
Dal 2007 al 2009 ho gestito un blog chiamato Pinakothek dedicato all’”estrazione”: opera di uno o più membri anonimi dei Resurrezionisti, un gruppo oscuro dedito a trovare la poesia nascosta nelle opere degli autori più prosaici. I membri non hanno mai reso pubblica la loro identità, anche se le voci volavano durante il loro periodo di massimo splendore, dalla fine degli anni Cinquanta alla metà degli anni Settanta.
Alcuni elementi che posso sopportare di rileggere sono raccolti in questa serie.
Avventure ossessive di un ascoltatore. Trenta canzoni perfette, da Eno a Monteverdi, raccontate a cavallo tra musica e altre discipline da Gianluigi Ricuperati
Un dialogo denso di implicazioni sul linguaggio svela i tratti della complessa natura dell’opera del poeta* di Pieve di Soligo
Di chi sono i diritti delle fotografie delle opere concettuali? Dal “Giornale dell’Arte” n° 210, maggio 2002
La prima curatrice donna a dirigere la quinquennale rassegna nella città di Kassel nella decima edizione del 1997. Curatrice dal 1990 presso il Jeu de Paume, ha al suo attivo collaborazioni con il Centre Pompidou, dove ha curato nel 1987, con Bernard Blistène e Alfred Pacquement, la mostra «L’Époque, la mode, la morale, la passion», con una spiccata penchant per l’arte sudamericana, persegue un filone strettamente legato al dernier-cri, di un’arte imperniata su emergenze etniche e sociali
Della poesia di Andrea Zanzotto Eugenio Montale scrive: “A lui tutto serve: le parole rare e quelle dell’uso e del disuso; l’intarsio della citazione erudita e il perpetuo ribollimento del calderone delle streghe. Sullo sfondo, poi, può esserci tanto il fatto del giorno quanto il sottile richiamo mitologico. È una poesia coltissima, la sua, un vero tuffo in quella pre-espressione che precede la parola articolata e che poi si accontenta di sinonimi in filastrocca, di parole che si raggruppano per sole affinità foniche, di balbettamenti, interiezioni e soprattutto iterazioni. È un poeta percussivo ma non rumoroso: il suo metronomo è forse il batticuore”**
Dal 2007 al 2009 ho gestito un blog chiamato Pinakothek dedicato all’”estrazione”: opera di uno o più membri anonimi dei Resurrezionisti, un gruppo oscuro dedito a trovare la poesia nascosta nelle opere degli autori più prosaici. I membri non hanno mai reso pubblica la loro identità, anche se le voci volavano durante il loro periodo di massimo splendore, dalla fine degli anni Cinquanta alla metà degli anni Settanta.
Alcuni elementi che posso sopportare di rileggere sono raccolti in questa serie.
Avventure ossessive di un ascoltatore. Trenta canzoni perfette, da Eno a Monteverdi, raccontate a cavallo tra musica e altre discipline da Gianluigi Ricuperati
Un dialogo denso di implicazioni sul linguaggio svela i tratti della complessa natura dell’opera del poeta* di Pieve di Soligo
Quando parlava dei suoi artisti, diceva «la famiglia». E la sua galleria spesso diventava nelle sue parole la «loro» galleria: «loro» erano i suoi artisti di sempre, ai quali sin dal 1966, quando erano sconosciuti e del tutto controcorrente rispetto al gusto dominante, lei offriva lo spazio e il modo di mettere in atto i loro progetti, da “Il Giornale dell’Arte” n°222, giugno 2003
Perché sono costretto a vendere: storia di un prestito, di un processo e di una collezione troppo grande. Da “Il Giornale dell’Arte” n° 5, settembre 1983
Una selezioni di versi tratti dalla prima raccolta di liriche del poeta Andrea Zanzotto pubblicata da Mondadori nel 1951 in forte continuità con la tradizione della lirica novecentesca, con forme e schemi del linguaggio dell’ermetismo: come nella poesia ermetica, si attraversano qui paesaggi naturali, reali e fittizi, scoprendo non ciò che viene normalmente percepito bensì quello che vi si suppone latente, inscritto sul rovescio
Dal 2007 al 2009 ho gestito un blog chiamato Pinakothek dedicato all’”estrazione”: opera di uno o più membri anonimi dei Resurrezionisti, un gruppo oscuro dedito a trovare la poesia nascosta nelle opere degli autori più prosaici. I membri non hanno mai reso pubblica la loro identità, anche se le voci volavano durante il loro periodo di massimo splendore, dalla fine degli anni Cinquanta alla metà degli anni Settanta.
Alcuni elementi che posso sopportare di rileggere sono raccolti in questa serie.
Avventure ossessive di un ascoltatore. Trenta canzoni perfette, da Eno a Monteverdi, raccontate a cavallo tra musica e altre discipline da Gianluigi Ricuperati
Un dialogo denso di implicazioni sul linguaggio svela i tratti della complessa natura dell’opera del poeta* di Pieve di Soligo
Francesca Romana Morelli* introduce una «grande quadreria di oltre 80 opere» di Salvo per la sezione Polifonia del Macro, Museo d’Arte Contemporanea di Roma, Da “Il Giornale dell’Arte” n°424, gennaio 2022
Delle mostre sul tema «Arte e Scienza» quella curata da Arturo Schwarz sull’Alchimia alla XLII Biennale Internazionale d’Arte di Venezia è certamente la più attraente per il carattere misterioso ed esoterico. Ecco le risposte alle domande di Marco Vallora* Da “Il Giornale dell’Arte” n°35, giugno 1986
La produzione poetica di Doris Lessing* è poco conosciuta, per via dell’esiguo numero di poesie scritte, ventuno in tutto, e nella ridottissima tiratura dei libri di cui quelle poesie fanno parte: la raccolta Fourteen poems è stata pubblicata da Scorpion Press nel 1959 in un’edizione limitata di 500 esemplari; altre sette poesie sono contenute in un’antologia – INPOPA Anthology 2002: Poems by Doris Lessing, Robert Twigger and TH Benson- pubblicata nel 2002 da Institute of Poetic Patience Carzdotti Dot Ltd e edita da MP Gould
Dal 2007 al 2009 ho gestito un blog chiamato Pinakothek dedicato all’”estrazione”: opera di uno o più membri anonimi dei Resurrezionisti, un gruppo oscuro dedito a trovare la poesia nascosta nelle opere degli autori più prosaici. I membri non hanno mai reso pubblica la loro identità, anche se le voci volavano durante il loro periodo di massimo splendore, dalla fine degli anni Cinquanta alla metà degli anni Settanta.
Alcuni elementi che posso sopportare di rileggere sono raccolti in questa serie.
Avventure ossessive di un ascoltatore. Trenta canzoni perfette, da Eno a Monteverdi, raccontate a cavallo tra musica e altre discipline da Gianluigi Ricuperati
Un dialogo denso di implicazioni sul linguaggio svela i tratti della complessa natura dell’opera del poeta* di Pieve di Soligo
Chi decide il successo di un artista nel mercato internazionale? Galleristi, mostre e vernissages, collezionisti, critici, televisione,radio e giornali, musei, aste, fiere biennali, sponsors: un colossale apparato costruisce la fama di un artista.Ma attenzione: la gerarchia è rigidissima e intoccabile. René Berger* offre un’alisi che rintraccia le regole complesse di questo sistema. Da “Il Giornale dell’Arte” n°2, giugno 1983
Ex enfant prodige, direttore a 27 anni della Kunsthalle di Berna e poi di due edizioni di Documenta, dagli anni Sessanta è stato tra i più corteggiati, amati e detestati curatori di mostre. A tracciarne un profilo, Wolfgang Nagel a pochi giorni dall’inaugurazione della mostra «Einleuchten» (Evidenze), curata da Szeemann nel 1988 nei padiglioni dismessi della Deichtor di Amburgo
per Vernissage n° 74, gennaio 1990
La produzione poetica di Doris Lessing* è poco conosciuta, per via dell’esiguo numero di poesie scritte, ventuno in tutto, e nella ridottissima tiratura dei libri di cui quelle poesie fanno parte: la raccolta Fourteen poems è stata pubblicata da Scorpion Press nel 1959 in un’edizione limitata di 500 esemplari; altre sette poesie sono contenute in un’antologia – INPOPA Anthology 2002: Poems by Doris Lessing, Robert Twigger and TH Benson- pubblicata nel 2002 da Institute of Poetic Patience Carzdotti Dot Ltd e edita da MP Gould
Dal 2007 al 2009 ho gestito un blog chiamato Pinakothek dedicato all'”estrazione”: opera di uno o più membri anonimi dei Resurrezionisti, un gruppo oscuro dedito a trovare la poesia nascosta nelle opere degli autori più prosaici. I membri non hanno mai reso pubblica la loro identità, anche se le voci volavano durante il loro periodo di massimo splendore, dalla fine degli anni Cinquanta alla metà degli anni Settanta.
Alcuni elementi che posso sopportare di rileggere sono raccolti in questa serie.
Avventure ossessive di un ascoltatore. Trenta canzoni perfette, da Eno a Monteverdi, raccontate a cavallo tra musica e altre discipline da Gianluigi Ricuperati
Un dialogo su come riconnettere l’Arte e l’Architettura alla Letteratura con la scrittrice zimbabwese di origine britannica, premio Nobel per la letteratura 2007 con la seguente motivazione: «cantrice dell’esperienza femminile che con scetticismo, passione e potere visionario ha messo sotto esame una civiltà divisa»
Chi decide il successo di un artista nel mercato internazionale? Galleristi, mostre e vernissages, collezionisti, critici, televisione,radio e giornali, musei, aste, fiere biennali, sponsors: un colossale apparato costruisce la fama di un artista.Ma attenzione: la gerarchia è rigidissima e intoccabile. René Berger* offre un’alisi che rintraccia le regole complesse di questo sistema. Da “Il Giornale dell’Arte” n°2, giugno 1983
Ex enfant prodige, direttore a 27 anni della Kunsthalle di Berna e poi di due edizioni di Documenta, dagli anni Sessanta è stato tra i più corteggiati, amati e detestati curatori di mostre. A tracciarne un profilo, Wolfgang Nagel a pochi giorni dall’inaugurazione della mostra «Einleuchten» (Evidenze), curata da Szeemann nel 1988 nei padiglioni dismessi della Deichtor di Amburgo
per Vernissage n° 74, gennaio 1990
La produzione poetica di Doris Lessing* è poco conosciuta, per via dell’esiguo numero di poesie scritte, ventuno in tutto, e nella ridottissima tiratura dei libri di cui quelle poesie fanno parte: la raccolta Fourteen poems è stata pubblicata da Scorpion Press nel 1959 in un’edizione limitata di 500 esemplari; altre sette poesie sono contenute in un’antologia – INPOPA Anthology 2002: Poems by Doris Lessing, Robert Twigger and TH Benson- pubblicata nel 2002 da Institute of Poetic Patience Carzdotti Dot Ltd e edita da MP Gould
In un recente dialogo con Gianluigi Ricuperati, Lucy Sante racconta la ritrovata esplosione di attività di produzione di collages durante la pandemia del Covid. “Il collage è un’arte del tesoro: forma la materia morta del passato in combinazioni che potrebbero verificarsi solo nel presente; costruisce un futuro dalle rovine”
’Otis’’, di Kanye West e Jay-Z, pubblicata nel 2011 come primo singolo estratto dall’album Watch the Throne è una delle più impressionanti, cubiste, stratificate, giocose, calde, concettuali canzoni hip hop di tutti i tempi.
Un dialogo su come riconnettere l’Arte e l’Architettura alla Letteratura con la scrittrice zimbabwese di origine britannica, premio Nobel per la letteratura 2007 con la seguente motivazione: «cantrice dell’esperienza femminile che con scetticismo, passione e potere visionario ha messo sotto esame una civiltà divisa»
Chi decide il successo di un artista nel mercato internazionale? Galleristi, mostre e vernissages, collezionisti, critici, televisione,radio e giornali, musei, aste, fiere biennali, sponsors: un colossale apparato costruisce la fama di un artista.Ma attenzione: la gerarchia è rigidissima e intoccabile. René Berger* offre un’alisi che rintraccia le regole complesse di questo sistema. Da “Il Giornale dell’Arte” n°2, giugno 1983
Ex enfant prodige, direttore a 27 anni della Kunsthalle di Berna e poi di due edizioni di Documenta, dagli anni Sessanta è stato tra i più corteggiati, amati e detestati curatori di mostre. A tracciarne un profilo, Wolfgang Nagel a pochi giorni dall’inaugurazione della mostra «Einleuchten» (Evidenze), curata da Szeemann nel 1988 nei padiglioni dismessi della Deichtor di Amburgo
per Vernissage n° 74, gennaio 1990
Una selezione di versi tratti dalla sola opera pubblicata da Arthur Rimbaud vivente e l’unica delle sue opere che si possa considerare compiuta.
Traduzione di Adriano Marchetti*
In un recente dialogo con Gianluigi Ricuperati, Lucy Sante racconta la ritrovata esplosione di attività di produzione di collages durante la pandemia del Covid. “Il collage è un’arte del tesoro: forma la materia morta del passato in combinazioni che potrebbero verificarsi solo nel presente; costruisce un futuro dalle rovine”
Avventure ossessive di un ascoltatore. Trenta canzoni perfette, da Eno a Monteverdi, raccontate a cavallo tra musica e altre discipline da Gianluigi Ricuperati
Max Neuhaus* racconta delle influenze sul suo lavoro, da Boulez, Stockhausen a Xenakis, in un’intervista realizzata durante l’estate del 2005 fra Firenze e Parigi. Dal passaggio da musicista percussionista ad artista performer interessato a installazioni sonore specifiche in contesti pubblici, dove è il suono a creare il luogo dell’opera, ai progetti incompiuti di psicoacustica
Chi decide il successo di un artista nel mercato internazionale? Galleristi, mostre e vernissages, collezionisti, critici, televisione,radio e giornali, musei, aste, fiere biennali, sponsors: un colossale apparato costruisce la fama di un artista.Ma attenzione: la gerarchia è rigidissima e intoccabile. René Berger* offre un’alisi che rintraccia le regole complesse di questo sistema. Da “Il Giornale dell’Arte” n°2, giugno 1983
Ex enfant prodige, direttore a 27 anni della Kunsthalle di Berna e poi di due edizioni di Documenta, dagli anni Sessanta è stato tra i più corteggiati, amati e detestati curatori di mostre. A tracciarne un profilo, Wolfgang Nagel a pochi giorni dall’inaugurazione della mostra «Einleuchten» (Evidenze), curata da Szeemann nel 1988 nei padiglioni dismessi della Deichtor di Amburgo
per Vernissage n° 74, gennaio 1990
Una selezione di versi tratti dalla sola opera pubblicata da Arthur Rimbaud vivente e l’unica delle sue opere che si possa considerare compiuta.
Traduzione di Adriano Marchetti*
In un recente dialogo con Gianluigi Ricuperati, Lucy Sante racconta la ritrovata esplosione di attività di produzione di collages durante la pandemia del Covid. “Il collage è un’arte del tesoro: forma la materia morta del passato in combinazioni che potrebbero verificarsi solo nel presente; costruisce un futuro dalle rovine”
Avventure ossessive di un ascoltatore. Trenta canzoni perfette, da Eno a Monteverdi, raccontate a cavallo tra musica e altre discipline da Gianluigi Ricuperati
Max Neuhaus* racconta delle influenze sul suo lavoro, da Boulez, Stockhausen a Xenakis, in un’intervista realizzata durante l’estate del 2005 fra Firenze e Parigi. Dal passaggio da musicista percussionista ad artista performer interessato a installazioni sonore specifiche in contesti pubblici, dove è il suono a creare il luogo dell’opera, ai progetti incompiuti di psicoacustica
Chi decide il successo di un artista nel mercato internazionale? Galleristi, mostre e vernissages, collezionisti, critici, televisione,radio e giornali, musei, aste, fiere biennali, sponsors: un colossale apparato costruisce la fama di un artista.Ma attenzione: la gerarchia è rigidissima e intoccabile. René Berger* offre un’alisi che rintraccia le regole complesse di questo sistema. Da “Il Giornale dell’Arte” n°2, giugno 1983
Ex enfant prodige, direttore a 27 anni della Kunsthalle di Berna e poi di due edizioni di Documenta, dagli anni Sessanta è stato tra i più corteggiati, amati e detestati curatori di mostre. A tracciarne un profilo, Wolfgang Nagel a pochi giorni dall’inaugurazione della mostra «Einleuchten» (Evidenze), curata da Szeemann nel 1988 nei padiglioni dismessi della Deichtor di Amburgo
per Vernissage n° 74, gennaio 1990
Una selezione di versi tratti dalla sola opera pubblicata da Arthur Rimbaud vivente e l’unica delle sue opere che si possa considerare compiuta.
Traduzione di Adriano Marchetti*
In un recente dialogo con Gianluigi Ricuperati, Lucy Sante racconta la ritrovata esplosione di attività di produzione di collages durante la pandemia del Covid. “Il collage è un’arte del tesoro: forma la materia morta del passato in combinazioni che potrebbero verificarsi solo nel presente; costruisce un futuro dalle rovine”
Alcune poesie* del poeta americano Frank O’Hara, pubblicate per la prima volta nel numero di novembre del 1954 di Poetry: A Magazine of Verse, nella raccolta Meditations in an Emergency un libro pubblicato per la prima volta da Grove Press nel 1957
Max Neuhaus* racconta delle influenze sul suo lavoro, da Boulez, Stockhausen a Xenakis, in un’intervista realizzata durante l’estate del 2005 fra Firenze e Parigi. Dal passaggio da musicista percussionista ad artista performer interessato a installazioni sonore specifiche in contesti pubblici, dove è il suono a creare il luogo dell’opera, ai progetti incompiuti di psicoacustica
«Zeitlos», la mostra di scultura aperta all’Hamburger Bahnhof di Berlino nel 1988, è anche la risposta del critico svizzero Harald Szeemann alla «Standing sculpture», dell’anno prima, curata dall’olandese Rudi Fuchs al Castello di Rivoli. In questa intervista Anne Marie Freybourg*, critico d’arte e assistente di Szeemann, introduce i temi principali della curatela. Da “Il Giornale dell’Arte” n°58, luglio 1988
Ex enfant prodige, direttore a 27 anni della Kunsthalle di Berna e poi di due edizioni di Documenta, dagli anni Sessanta è stato tra i più corteggiati, amati e detestati curatori di mostre. A tracciarne un profilo, Wolfgang Nagel a pochi giorni dall’inaugurazione della mostra «Einleuchten» (Evidenze), curata da Szeemann nel 1988 nei padiglioni dismessi della Deichtor di Amburgo
per Vernissage n° 74, gennaio 1990
Una selezione di versi tratti dalla sola opera pubblicata da Arthur Rimbaud vivente e l’unica delle sue opere che si possa considerare compiuta.
Traduzione di Adriano Marchetti*
In un recente dialogo con Gianluigi Ricuperati, Lucy Sante racconta la ritrovata esplosione di attività di produzione di collages durante la pandemia del Covid. “Ho iniziato a fare collage quando ero un adolescente, ma ho fatto il mio passo nei miei primi anni ’20, realizzando copertine per libri e riviste veri, falsi e inediti e per concerti di band. Poi la scena è cambiata”
Alcune poesie* del poeta americano Frank O’Hara, pubblicate per la prima volta nel numero di novembre del 1954 di Poetry: A Magazine of Verse, nella raccolta Meditations in an Emergency un libro pubblicato per la prima volta da Grove Press nel 1957
Max Neuhaus* racconta delle influenze sul suo lavoro, da Boulez, Stockhausen a Xenakis, in un’intervista realizzata durante l’estate del 2005 fra Firenze e Parigi. Dal passaggio da musicista percussionista ad artista performer interessato a installazioni sonore specifiche in contesti pubblici, dove è il suono a creare il luogo dell’opera, ai progetti incompiuti di psicoacustica
Fondata nel 1955 dalla felice intuizione di Arnold Bode, Documenta è una delle più influenti rappresentazioni della situazione emergente dell’arte contemporanea. Franco Torriani* ripercorre i contenuti salienti della storia delle prime sette edizioni nel passaggio di visione da Arnold Bode a Harald Szeemann. Da “Il Giornale dell’Arte” n°45, gennaio 1987
Calvin Tomkins* racconta il percorso di ricerca del curatore svedese fondatore del Moderna Museet di Stoccolma, primo direttore per 8 anni del Centre Pompidou, fino al 1980, e quindi per 4 anni a Los Angeles dove ha partecipato alla progettazione del nuovo Museum of Contemporary Art. Approdato infine alla direzione artistica di Palazzo Grassi a Venezia inaugurato nel maggio 1986 con un’esposizione sul Futurismo e i futurismi e su tutte le manifestazioni internazionali del movimento e le sue derivazioni. Dal “Giornale dell’Arte” n. 18, novembre 1984
Una selezione di versi tratti dalla sola opera pubblicata da Arthur Rimbaud vivente e l’unica delle sue opere che si possa considerare compiuta.
Traduzione di Adriano Marchetti*
I passaggi di un incontro segnato dal destino, sin dall’infanzia. La folgorazione per la scoperta della scrittura di Artur Rimbaud. Una sfida inaffrontabile: “Ho letto e ammirato molti altri scrittori, ma nessuno è stato Rimbaud, che è rimasto un ammonimento perpetuo, un doloroso ricordo costante del mio fallimento, il suo diciannovesimo secolo di vita, calendario del secolo che si prende gioco degli anni della mia vita”
Alcune poesie* del poeta americano Frank O’Hara, pubblicate per la prima volta nel numero di novembre del 1954 di Poetry: A Magazine of Verse, nella raccolta Meditations in an Emergency un libro pubblicato per la prima volta da Grove Press nel 1957
Max Neuhaus* racconta delle influenze sul suo lavoro, da Boulez, Stockhausen a Xenakis, in un’intervista realizzata durante l’estate del 2005 fra Firenze e Parigi. Dal passaggio da musicista percussionista ad artista performer interessato a installazioni sonore specifiche in contesti pubblici, dove è il suono a creare il luogo dell’opera, ai progetti incompiuti di psicoacustica
C’è chi costruisce Castelli e chi li vorrebbe distruggere: il successo di Rivoli alimenta, anziché attenuare, le critiche dei suoi oppositori. La sua, a quanto pare, ingombrante presenza ha animato le riserve di un fronte critico di intelligenze dalle quali ci saremmo attesi al contrario una serena apertura ad una visione più ecumenica dell’arte. Da “Il Giornale dell’Arte” n°19, gennaio 1985
Calvin Tomkins* racconta il percorso di ricerca del curatore svedese fondatore del Moderna Museet di Stoccolma, primo direttore per 8 anni del Centre Pompidou, fino al 1980, e quindi per 4 anni a Los Angeles dove ha partecipato alla progettazione del nuovo Museum of Contemporary Art. Approdato infine alla direzione artistica di Palazzo Grassi a Venezia inaugurato nel maggio 1986 con un’esposizione sul Futurismo e i futurismi e su tutte le manifestazioni internazionali del movimento e le sue derivazioni. Dal “Giornale dell’Arte” n. 18, novembre 1984
Una selezione di versi tratti dalla sola opera pubblicata da Arthur Rimbaud vivente e l’unica delle sue opere che si possa considerare compiuta.
Traduzione di Adriano Marchetti*
I passaggi di un incontro segnato dal destino, sin dall’infanzia. La folgorazione per la scoperta della scrittura di Artur Rimbaud. Una sfida inaffrontabile: “Ho letto e ammirato molti altri scrittori, ma nessuno è stato Rimbaud, che è rimasto un ammonimento perpetuo, un doloroso ricordo costante del mio fallimento, il suo diciannovesimo secolo di vita, calendario del secolo che si prende gioco degli anni della mia vita”
Il saggio sulla poetica di Frank O’Hara e la relazione tra la poesia contemporanea e la pittura, tesi di ricerca per il conseguimento della laurea in Lettere e Filosofia presso l’Università di Pisa, nel 1981. La prima pubblicazione, in edizione limitata, di questo saggio, ha accompagnato l’inaugurazione di FAUST il 20 maggio 2018, curata da Gianluigi Ricuperati
Max Neuhaus* racconta delle influenze sul suo lavoro, da Boulez, Stockhausen a Xenakis, in un’intervista realizzata durante l’estate del 2005 fra Firenze e Parigi. Dal passaggio da musicista percussionista ad artista performer interessato a installazioni sonore specifiche in contesti pubblici, dove è il suono a creare il luogo dell’opera, ai progetti incompiuti di psicoacustica
Il 18 dicembre 1983 inaugura il restauro curato dall’architetto Andrea Bruno per la Regione Piemonte del castello javarriano di Rivoli con una mostra-museo di arte contemporanea, internazionale della durata di un anno affidata a Rudi Fuchs direttore del museo di Eindhoven in Olanda e dell’ultima Documenta di Kassel. In questa intervista Rudi Fuchs l’assessore alla Cultura della Regione Giovanni Ferrero* offrono gli argomenti che hanno nutrito l’ambizioso progetto. Da “Il Giornale dell’Arte” n° 17, gennaio 1984
Calvin Tomkins* racconta il percorso di ricerca del curatore svedese fondatore del Moderna Museet di Stoccolma, primo direttore per 8 anni del Centre Pompidou, fino al 1980, e quindi per 4 anni a Los Angeles dove ha partecipato alla progettazione del nuovo Museum of Contemporary Art. Approdato infine alla direzione artistica di Palazzo Grassi a Venezia inaugurato nel maggio 1986 con un’esposizione sul Futurismo e i futurismi e su tutte le manifestazioni internazionali del movimento e le sue derivazioni. Dal “Giornale dell’Arte” n. 18, novembre 1984
I passaggi di un incontro segnato dal destino, sin dall’infanzia. La folgorazione per la scoperta della scrittura di Artur Rimbaud. Una sfida inaffrontabile: “Ho letto e ammirato molti altri scrittori, ma nessuno è stato Rimbaud, che è rimasto un ammonimento perpetuo, un doloroso ricordo costante del mio fallimento, il suo diciannovesimo secolo di vita, calendario del secolo che si prende gioco degli anni della mia vita”
Il saggio sulla poetica di Frank O’Hara e la relazione tra la poesia contemporanea e la pittura, tesi di ricerca per il conseguimento della laurea in Lettere e Filosofia presso l’Università di Pisa, nel 1981. La prima pubblicazione, in edizione limitata, di questo saggio, ha accompagnato l’inaugurazione di FAUST il 20 maggio 2018, curata da Gianluigi Ricuperati
A distanza di alcuni anni, in un secondo incontro con Gillo Dorfles, le domande di H.U.O. definiscono nuove traiettorie di pensiero: l’importanza del vuoto, della pausa, del silenzio, il colore infinito e il numero d’oro
L’annuncio in anteprima dell’incarico all’olandese Rudi Fuchs, allora 42enne, direttore del museo di Eindhoven in Olanda, già direttore dell’ultima esposizione Documenta di Kassel, di organizzare per la fine del 1984 una mostra-campione della durata di un anno di un museo di arte contemporanea internazionale da collocare nel castello di Rivoli, anche nell’ipotesi che il collezionista Panza di Biumo receda dalla donazione di arte minimale e concettuale annunciata nell’autunno scorso. In esclusiva la prima intervista rilasciata da Rudi Fuchs dopo la sua nomina. Da “Il Giornale dell’Arte” n° 13, giugno 1984
Calvin Tomkins* racconta il percorso di ricerca del curatore svedese fondatore del Moderna Museet di Stoccolma, primo direttore per 8 anni del Centre Pompidou, fino al 1980, e quindi per 4 anni a Los Angeles dove ha partecipato alla progettazione del nuovo Museum of Contemporary Art. Approdato infine alla direzione artistica di Palazzo Grassi a Venezia inaugurato nel maggio 1986 con un’esposizione sul Futurismo e i futurismi e su tutte le manifestazioni internazionali del movimento e le sue derivazioni. Dal “Giornale dell’Arte” n. 18, novembre 1984
“Come venne a me la scrittura? Come piumaggio d’uccello sul vetro della mia finestra, d’inverno. Immediatamente, si accese nel camino una battaglia di braci che, ancora oggi, non si sono spente.”
I passaggi di un incontro segnato dal destino, sin dall’infanzia. La folgorazione per la scoperta della scrittura di Artur Rimbaud. Una sfida inaffrontabile: “Ho letto e ammirato molti altri scrittori, ma nessuno è stato Rimbaud, che è rimasto un ammonimento perpetuo, un doloroso ricordo costante del mio fallimento, il suo diciannovesimo secolo di vita, calendario del secolo che si prende gioco degli anni della mia vita”
Il saggio sulla poetica di Frank O’Hara e la relazione tra la poesia contemporanea e la pittura, tesi di ricerca per il conseguimento della laurea in Lettere e Filosofia presso l’Università di Pisa, nel 1981. La prima pubblicazione, in edizione limitata, di questo saggio, ha accompagnato l’inaugurazione di FAUST il 20 maggio 2018, curata da Gianluigi Ricuperati.
Un dialogo serrato del 2003 con Hans Ulrich Obrist e Stefano Boeri. Una preziosa testimonianza della complessità intellettuale di una delle figure più sofisticate e rivoluzionarie della critica italiana
Achille Bonito Oliva* traccia un profilo dell’opera dell’artista: la mitologia, la morte, l’immortalità del corpo, l’invisibile, la figura femminile. Da “Il Giornale dell’Arte” n° 39, ottobre 1986
Calvin Tomkins* racconta il percorso di ricerca del curatore svedese fondatore del Moderna Museet di Stoccolma, primo direttore per 8 anni del Centre Pompidou, fino al 1980, e quindi per 4 anni a Los Angeles dove ha partecipato alla progettazione del nuovo Museum of Contemporary Art. Approdato infine alla direzione artistica di Palazzo Grassi a Venezia inaugurato nel maggio 1986 con un’esposizione sul Futurismo e i futurismi e su tutte le manifestazioni internazionali del movimento e le sue derivazioni. Dal “Giornale dell’Arte” n. 18, novembre 1984
Se il fine della poesia è renderci sovrani spersonalizzandoci, solo così possiamo attingere, grazie al poema, la pienezza di quanto era appena abbozzato o deformato dalle nostre millanterie di individui. Nella taduzione di Giorgio Caproni i versi di uno dei poème di René Char, pubblicato nel 1953, in una preziosa edizione illustrata dall’artista cileno Wifredo Lam*
Un libro diventato un classico di culto. “Wisconsin Death Trip” di Michael Lesy fece scalpore quando uscì nel 1973. Nessuno aveva mai visto qualcosa di simile: un libro composto quasi interamente da vecchie fotografie, senza didascalie o commenti, assemblate in gruppi apparentemente casuali separati da gruppi di vecchi articoli di giornale.
Il saggio sulla poetica di Frank O’Hara e la relazione tra la poesia contemporanea e la pittura, tesi di ricerca per il conseguimento della laurea in Lettere e Filosofia presso l’Università di Pisa, nel 1981. La prima pubblicazione, in edizione limitata, di questo saggio, ha accompagnato l’inaugurazione di FAUST il 20 maggio 2018, curata da Gianluigi Ricuperati
Un dialogo serrato del 2003 con Hans Ulrich Obrist e Stefano Boeri. Una preziosa testimonianza della complessità intellettuale di una delle figure più sofisticate e rivoluzionarie della critica italiana
Francesca Romana Morelli* sulla rivisitazione di due storiche mostre romane curate negli anni Sessanta: anello di congiunzione tra le avanguardie degli anni Sessanta e quelle del decennio successivo: «Vitalità del negativo nell’arte italiana 1960/70», che nel 1970 trasformò Palazzo delle Esposizioni in un contenitore multimediale, e «Contemporanea», che nel 1973 occupò il parcheggio sotterraneo di Villa Borghese. Da “Il Giornale dell’Arte” n° 295, febbraio 2010
Calvin Tomkins* racconta il percorso di ricerca del curatore svedese fondatore del Moderna Museet di Stoccolma, primo direttore per 8 anni del Centre Pompidou, fino al 1980, e quindi per 4 anni a Los Angeles dove ha partecipato alla progettazione del nuovo Museum of Contemporary Art. Approdato infine alla direzione artistica di Palazzo Grassi a Venezia inaugurato nel maggio 1986 con un’esposizione sul Futurismo e i futurismi e su tutte le manifestazioni internazionali del movimento e le sue derivazioni. Da “Il Giornale dell’Arte” n. 18, novembre 1984
Raccolta del poeta francese René Char (nato nel 1907), pubblicata nel 1951; una “seconda versione” è apparsa nel 1965 alla fine della nuova edizione della “Recherche de la base et du sommet”. La poesia qui è un cristallo di pensiero, aforismi in cui le parole sembrano “serrate” intorno al significato che le sottomette e che devono allo stesso tempo rivelare. Una sovrana asciuttezza enumera le forze della poesia, quelle dell’amore, della bellezza, della vita colta ai suoi estremi. Le immagini si basano sull’elementare, sul regno naturale, per dare al pensiero un’evidenza all’interno della quale l’analogia o il paragone poetico risvegliano un significato trascendente
Un libro diventato un classico di culto. “Wisconsin Death Trip” di Michael Lesy fece scalpore quando uscì nel 1973. Nessuno aveva mai visto qualcosa di simile: un libro composto quasi interamente da vecchie fotografie, senza didascalie o commenti, assemblate in gruppi apparentemente casuali separati da gruppi di vecchi articoli di giornale
Il saggio sulla poetica di Frank O’Hara e la relazione tra la poesia contemporanea e la pittura, tesi di ricerca per il conseguimento della laurea in Lettere e Filosofia presso l’Università di Pisa, nel 1981. La prima pubblicazione, in edizione limitata, di questo saggio, ha accompagnato l’inaugurazione di FAUST il 20 maggio 2018, curata da Gianluigi Ricuperati
La trascrizione dell’intervista al poeta e scrittore francese Michel Butor realizzata da Hans Ulrich Obrist nel 2005 a Parigi
Michele Dantini* recensisce l’antologia di testi critici di uno dei «casi» della cultura italiana. Intelligenza critica, conoscenza di prima mano di opere, artisti, situazioni, l’ossessione da topografo della cultura contemporanea, (citiamo dall’antologia): il «lettore di professione», il «critico militante», lo storico, il «teorico culturale». Storiografia e critica, interpretazione e teoria, condivisione e giudizio risultano sempre intrecciati in maniera relativamente indissolubile, al punto che spunti di polemica attraversano considerazioni di largo raggio, momenti di malumore increspano osservazioni illuminanti. Da “Il Giornale dell’Arte” n° 289, luglio 2009
Le storie che seguono sono vagamente ispirate a fatti reali. Se qualcuno vorrà riconoscersi nei diversi personaggi lo farà per propria scelta, e a proprio rischio e pericolo. Questo libro non parla di nessuno in particolare ma forse di tutti noi, e certamente parla del sottoscritto, del quale costituisce una sorta di autoritratto divertito e disperato. Anche se, a dire il vero, qui non ci si dispera troppo, né troppo si spera; vi si accetta che il mondo è inesatto, e noi con lui
La più lontana dall’ “idea di poesia” che ciascuno di noi (per tradizione, per educazione, per abitudine) possiede, e la più stretta al cuore della poesia stessa, dove la letteratura o la poesia-che-si-sapeva-già non porgono più alcun soccorso al lettore, e questi, coinvolto da capo a piedi in quei bouts d’existence incorruptibles che sono i poèmes, rimane perfettamente solo a sentirsi investito d’un potere – d’interiore libertà: d’uno slancio vitale e d’un coraggio morale – che per un istante egli crede di ricevere femminilmente dall’esterno, mentre poi s’accorge che tale ricchezza era già in lui, sonnecchiante ma presente, come se il poeta altro non avesse fatto che risvegliarla, non inventando ma scoprendo; e quindi suscitando un moto, più che d’ammirazione, di gratitudine. Ho sottolineato i tre vocaboli non per ammiccare, ma perché possono essere, penso, tre piccoli sesamo, offerti dallo stesso Char. (Giorgio Caproni)
Un libro diventato un classico di culto. “Wisconsin Death Trip” di Michael Lesy fece scalpore quando uscì nel 1973. Nessuno aveva mai visto qualcosa di simile: un libro composto quasi interamente da vecchie fotografie, senza didascalie o commenti, assemblate in gruppi apparentemente casuali separati da gruppi di vecchi articoli di giornale
Il saggio sulla poetica di Frank O’Hara e la relazione tra la poesia contemporanea e la pittura, tesi di ricerca per il conseguimento della laurea in Lettere e Filosofia presso l’Università di Pisa, nel 1981. La prima pubblicazione, in edizione limitata, di questo saggio, ha accompagnato l’inaugurazione di FAUST il 20 maggio 2018, curata da Gianluigi Ricuperati
La trascrizione dell’intervista al poeta e scrittore francese Michel Butor realizzata da Hans Ulrich Obrist nel 2005 a Parigi
Dall’Astrattismo all’Arte povera: la cronologia dei luoghi, persone e tempi della rara, forse unica, «avventura internazionale» di una città italiana nel dopoguerra. Da “Il Giornale dell’Arte” n° 108, febbraio 1993
Le storie che seguono sono vagamente ispirate a fatti reali. Se qualcuno vorrà riconoscersi nei diversi personaggi lo farà per propria scelta, e a proprio rischio e pericolo. Questo libro non parla di nessuno in particolare ma forse di tutti noi, e certamente parla del sottoscritto, del quale costituisce una sorta di autoritratto divertito e disperato. Anche se, a dire il vero, qui non ci si dispera troppo, né troppo si spera; vi si accetta che il mondo è inesatto, e noi con lui
Una selezione di poesie di René Char, tratte dalla raccolta “Feuillets d’Hypnos” 1942 – 1943, nelle preziose traduzioni di Giorgio Caproni
Un’inedita traduzione di un racconto sulla vita a NYC tra gli anni Settanta e Ottanta, atto d’amore verso una città rovina in divenire
In un saggio datato 25 aprile 2020, al principio della pandemia, Carolyn Christov-Bakargiev riflette sulle complessità delle componenti di significato per una definizione delle pratiche artistiche
La trascrizione dell’intervista al poeta e scrittore francese Michel Butor realizzata da Hans Ulrich Obrist nel 2005 a Parigi
Fabrizio Lemme* riflette sulle implicazioni tra mito e iconologia, un rapporto strettissimo e reversibile: la seconda finisce con il diventare lo specchio del primo e, in un certo senso, la sua identità visiva. Questo rapporto è un dato dinamico, in perenne evoluzione, non una formula sclerotica, perennemente e staticamente riproposta. Da “Il Giornale dell’Arte” n° 24, gennaio 1985
Le storie che seguono sono vagamente ispirate a fatti reali. Se qualcuno vorrà riconoscersi nei diversi personaggi lo farà per propria scelta, e a proprio rischio e pericolo. Questo libro non parla di nessuno in particolare ma forse di tutti noi, e certamente parla del sottoscritto, del quale costituisce una sorta di autoritratto divertito e disperato. Anche se, a dire il vero, qui non ci si dispera troppo, né troppo si spera; vi si accetta che il mondo è inesatto, e noi con lui
Una selezione di poesie di René Char, tratte dalla raccolta “Feuillets d’Hypnos” 1942 – 1943, nelle preziose traduzioni di Giorgio Caproni
Un’inedita traduzione di un racconto sulla vita a NYC tra gli anni Settanta e Ottanta, atto d’amore verso una città rovina in divenire
In un saggio datato 25 aprile 2020, al principio della pandemia, Carolyn Christov-Bakargiev riflette sulle complessità delle componenti di significato per una definizione delle pratiche artistiche
La trascrizione dell’intervista al poeta e scrittore francese Michel Butor realizzata da Hans Ulrich Obrist nel 2005 a Parigi
Un omaggio all’opera di Carla Lonzi nella recensione di Alessia Muroni del saggio “Taci, anzi parla. Diario di una femminista” pubblicato da et al., Milano 2010. Da “Il Giornale dell’Arte” n° 309, maggio 2011
Le storie che seguono sono vagamente ispirate a fatti reali. Se qualcuno vorrà riconoscersi nei diversi personaggi lo farà per propria scelta, e a proprio rischio e pericolo. Questo libro non parla di nessuno in particolare ma forse di tutti noi, e certamente parla del sottoscritto, del quale costituisce una sorta di autoritratto divertito e disperato. Anche se, a dire il vero, qui non ci si dispera troppo, né troppo si spera; vi si accetta che il mondo è inesatto, e noi con lui
C’è qualcosa di misterioso intorno alla passione del poeta francese René Char al lavoro del barocco, originario della Lorena, Georges de La Tour. Durante l’occupazione, con il nome di battaglia Alexandre, è stato comandante della Resistenza nella Durance. Il suo quartier generale fu installato a Céreste dove abitò una piccola dimora che ha ispirato il padiglione Ukraina, curato da Gianluigi Ricuperati, della 23° edizione della Mostra Internazionale della Triennale di Milano
Un’inedita traduzione di un racconto sulla vita a NYC tra gli anni Settanta e Ottanta, atto d’amore verso una città rovina in divenire
In un saggio datato 25 aprile 2020, al principio della pandemia, Carolyn Christov-Bakargiev riflette sulle complessità delle componenti di significato per una definizione delle pratiche artistiche
Nova Express Capsule, in ricordo di Dan Graham, pubblica la sesta e ultima parte di un’intervista inedita che Hans Ulrich Obrist realizzò in aereo, dall’Aeroporto di Alghero a Cagliari, in occasione della prima edizione di FestArch nel giugno del 2007.
Trent’anni d’arte raccontati da Luciano Pistoi, in un’intervista di Adalgisa Lugli. Da “Il Giornale dell’Arte” n° 98, marzo 1992
Le storie che seguono sono vagamente ispirate a fatti reali. Se qualcuno vorrà riconoscersi nei diversi personaggi lo farà per propria scelta, e a proprio rischio e pericolo. Questo libro non parla di nessuno in particolare ma forse di tutti noi, e certamente parla del sottoscritto, del quale costituisce una sorta di autoritratto divertito e disperato. Anche se, a dire il vero, qui non ci si dispera troppo, né troppo si spera; vi si accetta che il mondo è inesatto, e noi con lui
La complessa poetica di Ivan Fassio, artista e poeta scomparso prematuramente
Un’inedita traduzione di un racconto sulla vita a NYC tra gli anni Settanta e Ottanta, atto d’amore verso una città rovina in divenire
La quinta e ultima parte di una lunga conversazione tenutasi il 9 aprile 2021 dalla curatrice Carolyn Christov-Bakargiev con l’artista americano Mike Winkelmann, in arte Beeple
Nova Express Capsule, in ricordo di Dan Graham, pubblica la quinta parte di un’intervista inedita che Hans Ulrich Obrist realizzò in aereo, dall’Aeroporto di Alghero a Cagliari, in occasione della prima edizione di FestArch nel giugno del 2007.
Il 3 settembre 1985 muore a Firenze la scrittrice Anna Banti, vedova dello storico dell’arte Roberto Longhi e presidente della Fondazione Longhi. Aveva 90 anni. Alvar González-Palacios ne ha scritto questo ritratto postumo per la serie «Persona e maschera», in esclusiva per “Il Giornale dell’Arte” n° 27, ottobre 1985
Le storie che seguono sono vagamente ispirate a fatti reali. Se qualcuno vorrà riconoscersi nei diversi personaggi lo farà per propria scelta, e a proprio rischio e pericolo. Questo libro non parla di nessuno in particolare ma forse di tutti noi, e certamente parla del sottoscritto, del quale costituisce una sorta di autoritratto divertito e disperato. Anche se, a dire il vero, qui non ci si dispera troppo, né troppo si spera; vi si accetta che il mondo è inesatto, e noi con lui
La complessa poetica di Ivan Fassio, artista e poeta scomparso prematuramente
Un’inedita traduzione di un racconto sulla vita a NYC tra gli anni Settanta e Ottanta, atto d’amore verso una città rovina in divenire
La quarta parte di una lunga conversazione tenutasi il 9 aprile 2021 dalla curatrice Carolyn Christov-Bakargiev con l’artista americano Mike Winkelmann, in arte Beeple
Nova Express Capsule, in ricordo di Dan Graham, pubblica la quarta parte di un’intervista inedita che Hans Ulrich Obrist realizzò in aereo, dall’Aeroporto di Alghero a Cagliari, in occasione della prima edizione di FestArch nel giugno del 2007.
24 luglio 1984, sul fondo del fosso Reale di Livorno, vengono rinvenute delle pietre scolpite e subitoattribuite ad Amedeo Modigliani. Una burla organizzata da Angelo Froglia, giovane pittore locale, e un gruppo di amici. Lo scherzo è stata una salutare ventata d’aria fresca nel mondo dell’arte: un atto di allegra e antica intelligenza toscana che ha infranto il sogno di un ritrovamento emozionante. In seguito al caso, sui giornali dell’epoca, si scatena un acceso e divertente carosello di dichiarazioni dei critici d’arte. Da “Il Giornale dell’Arte” n° 16, settembre 1984
Le storie che seguono sono vagamente ispirate a fatti reali. Se qualcuno vorrà riconoscersi nei diversi personaggi lo farà per propria scelta, e a proprio rischio e pericolo. Questo libro non parla di nessuno in particolare ma forse di tutti noi, e certamente parla del sottoscritto, del quale costituisce una sorta di autoritratto divertito e disperato. Anche se, a dire il vero, qui non ci si dispera troppo, né troppo si spera; vi si accetta che il mondo è inesatto, e noi con lui
La complessa poetica di Ivan Fassio, artista e poeta scomparso prematuramente
Kathelin Gray non è solo una meravigliosa testimone della storia segreta della cultura degli ultimi decenni, ma un’avventurosa esploratrice che dal suo grande maestro Burroughs ha colto la lezione più urgente: cambiare la vita è un modo per sfuggire all’Apocalisse imminente. Gianluigi Ricuperati l’ha incontrata a New York e Londra in due diversi pomeriggi dell’autunno più caldo degli ultimi secoli
La terza parte di una lunga conversazione tenutasi il 9 aprile 2021 fra la curatrice Carolyn Christov-Bakargiev con l’artista americano Mike Winkelmann, in arte Beeple
Nova Express Capsule, in ricordo di Dan Graham, pubblica la terza parte di un’intervista inedita che Hans Ulrich Obrist realizzò in aereo, dall’Aeroporto di Alghero a Cagliari, in occasione della prima edizione di FestArch nel giugno del 2007.
Dopo la pubblicazione per i Saggi Blu di Garzanti, della monumentale raccolta «Il meraviglioso anzi», il più infaticabile viaggiatore dell’arte racconta il suo spirito da «grand tour» e descrive magnificamente il sistema dell’arte. Da “Il Giornale dell’Arte” n° 25 , luglio 1985
Le storie che seguono sono vagamente ispirate a fatti reali. Se qualcuno vorrà riconoscersi nei diversi personaggi lo farà per propria scelta, e a proprio rischio e pericolo. Questo libro non parla di nessuno in particolare ma forse di tutti noi, e certamente parla del sottoscritto, del quale costituisce una sorta di autoritratto divertito e disperato. Anche se, a dire il vero, qui non ci si dispera troppo, né troppo si spera; vi si accetta che il mondo è inesatto, e noi con lui
Un racconto sull’ infanzia dello scrittore e il trasferimento dal Belgio agli Stati Uniti della sua famiglia
La seconda parte di una lunga conversazione tenutasi il 9 aprile 2021 dalla curatrice Carolyn Christov-Bakargiev con l’artista americano Mike Winkelmann, in arte Beeple
Nova Express Capsule, in ricordo di Dan Graham, pubblica la seconda parte di un’intervista inedita che Hans Ulrich Obrist realizzò in aereo, dall’Aeroporto di Alghero a Cagliari, in occasione della prima edizione di FestArch nel giugno del 2007.
La rubrica «VITRINE» inaugura la propria collezione di articoli tratti dall’archivio del Giornale dell’Arte con una rarissima intervista a Mario Tazzoli, una delle più significative figure di collezionista, conoscitore e mercante italiano del dopoguerra. Da “Il Giornale dell’Arte” n° 6, ottobre 1983
Tabula Casa. Lettera di Gianluigi Ricuperati a Stefano Boeri su ‘casa Lana’ di Sottsass alla Triennale
Nova Express Digital Capsule inaugura la sua rubrica “La Poesia è una Pittura cieca” con i versi di Lucia Brandoli
In occasione dell’inaugurazione di “As Above, So Below”, la fotografia che è una sorta di miracolo in sé
La prima parte di una lunga conversazione tenutasi il 9 aprile 2021 tra la curatrice Carolyn Christov-Bakargiev e Mike Winkelmann, in arte Beeple, artista americano di «Everydays: the First 5000 Days», l’opera venduta in NFT per 69 milioni di dollari
Nova Express Digital Capsule, in ricordo di Dan Graham, pubblica la prima parte di un’intervista inedita che Hans Ulrich Obrist realizzò in aereo, dall’Aeroporto di Alghero a Cagliari, in occasione della prima edizione di FestArch nel giugno del 2007.